Introduzione
Generalmente noi radiestesisti e operatori radionici siamo degli spiriti entusiasti e curiosi. Ci piace sperimentare e scoprire nuovi strumenti di lavoro che ci permettano di cambiare la realtà quotidiana in qualcosa di meglio.
Abbiamo tutti una collezione più o meno ricca di pendoli, bacchette, grafici, tabelle, cristalli, piramidi e apparecchi di vario tipo. Siamo eclettici e ci piace esplorare nuovi orizzonti.
Il lavoro, però, è infinito. Probabilmente la conoscenza che abbiamo dei nostri poteri, dei nostri strumenti di lavoro e delle loro possibili applicazioni è solo la punta di un iceberg.
Per questo motivo nel presente Blog desidero presentarvi i frutti dei miei studi, ricerche e sperimentazioni. Ritengo saggio condividere fra di noi le nostre esperienze, perché da soli non possiamo andare molto lontano.
Oggi parlerò di uno strumento molto potente, che non dovrebbe mancare nell’arsenale dei radiestesisti e degli operatori radionici: il cosiddetto “Pendolo Egizio”.
Che cos’è un Pendolo Egizio?
A mio parere è il Re dei Pendoli per i seguenti motivi:
- quando si usa come un normale pendolo radiestesico, dopo il lavoro di ricerca e misurazione si DISIMPREGNA da solo
- AMPLIFICA l’intenzione dell’Operatore, quindi risulta utilissimo in tutti i lavori radiestesici, radionici e di guarigione energetica in generale
- ha delle utilissime funzioni di VALORIZZAZIONE dei testimoni artificiali, di CANALIZZAZIONE delle energie e di PROGRAMMAZIONE dei cristalli e di altri oggetti
- considerando quante cose ci si possono fare, è PRATICISSIMO da portare in giro. Non occupa spazio e non pesa (in fondo è un semplice pendolo).
Spiegherò i dettagli delle suddette funzioni nel corso di questo articolo.
La tradizione dice che fra il 1939 e il 1957 i famosi radiestesisti francesi M.A. De Bélizal, P.A. Morel e L. Chauméry fecero degli esperimenti con un amuleto egiziano “Ouadj” che avevano ricevuto in regalo (v. la foto precedente).
L’amuleto “Ouadj” (che in egiziano vuol dire “papiro”) è massicciamente presente fra i reperti archeologici della Valle del Nilo. Veniva generalmente incluso nei corredi funerari che dovevano accompagnare lo spirito del defunto nel suo viaggio nell’aldilà.
Probabilmente questo amuleto all’origine non fu esattamente utilizzato dai sacerdoti egiziani come strumento radiestesico (o, almeno, non ne abbiamo alcuna prova). Però M.A. De Bélizal e compagni fecero molti esperimenti, scoprendo che è in effetti un potentissimo pendolo emettitore.
Ne realizzarono delle copie di legno appesantito con una barra metallica all’interno, e lo chiamarono “Pendolo Egizio”.
Oggi si trovano in commercio differenti modelli (chiamati “Pendolo Egizio”, “Pendolo di Toth”, ecc.). Possono essere costruiti in legno più o meno appesantito, in metallo, pietra dura, ceramica, ecc.
Eccone alcuni esemplari fra quelli che si trovano sul mercato:
Ma quali sono gli usi del Pendolo Egizio? Qual è la differenza con un pendolo normale?
Naturalmente lo si può utilizzare come un semplice strumento che risponda “sì” o “no” alle nostre domande e che sia utile in tutte le ricerche radiestesiche (con uso di quadranti di misurazione, ecc.).
Però, in effetti, può fare molto di più.
Grazie alla forma e alla sua emissione di “verde negativo” il Pendolo Egizio risulta molto utile nei nostri lavori. Ha la capacità di caricarsi con le onde di forma di qualsiasi oggetto e con l’intenzione dell’operatore, e di canalizzare queste energie direttamente sul paziente.
Per esempio, qui vediamo un giovanissimo Operatore nicaraguense che sta facendo un trattamento alla sua mamma. Con la semplice INTENZIONE di eseguire una guarigione, il bimbo gira il Pendolo Egizio in senso orario sulla parte affetta della paziente.
I risultati sono velocissimi ed evidenti.
Pare uno scherzo, ma quel piccoletto quando ci si mette fa MIRACOLI… (non chiamate il Telefono Azzurro: ho controllato che il bimbo fosse ben protetto e avesse la capacità di fare quel lavoro energetico).
Il Pendolo Egizio può anche inviare le energie di guarigione a distanza attraverso una emissione radionica eseguita con l’aiuto dei cosiddetti “grafici emettitori”, o anche della semplice intenzione dell’Operatore (vedremo questo fra breve).
Vi presento alcune delle funzioni del Pendolo Egizio. Utilizzando questi protocolli spesso si ottengono risultati eccellenti in un batter d’occhio.
Le funzioni del Pendolo Egizio
In questa Prima Parte dell’articolo tratterò i principali protocolli di lavoro. Nella Seconda Parte, che pubblicherò la prossima settimana, proporrò una praticissima Programmazione, per far diventare “Egizio” qualsiasi pendolo radiestesico .
a) VALORIZZAZIONE dei testimoni artificiali (dei rimedi o dei pazienti):
- scrivere a matita nera (o inchiostro di china) su un foglietto di carta bianca il nome del rimedio che si vuole utilizzare, o il nome, cognome e data di nascita del paziente
- mettere il foglietto di carta sul grafico chiamato “Yantra del Sahasrara” (v. sotto) e farci girare sopra il Pendolo Egizio in senso orario, pronunciando il comando “TESTIMONE”.
- quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma il lavoro è compiuto.
Ripeto: questa valorizzazione funziona perfettamente sia per la realizzazione dei testimoni artificiali dei rimedi che per i testimoni artificiali dei pazienti (quando non abbiamo una ciocca di capelli, una foto, ecc.).
Questa operazione è equivalente alla valorizzazione dei testimoni effettuata con l’uso del grafico del decagono, ma il tutto è molto più veloce.
Inoltre nella realizzazione con il Pendolo Egizio dei testimoni artificiali delle persone non è necessario utilizzare le gocce di liquido fisiologico (come si fa con il grafico del decagono).
Ecco una Operatrice che realizza un testimone artificiale con il Pendolo Egizio:
Se non ce l’avete, qui potete scaricare lo Yantra del Sahasrara (in pdf)
NB: nel protocollo di Valorizzazione questo Yantra non è indispensabile. Lo potete eventualmente sostituire con un foglio di carta bianco. Però è un grafico con delle eccellenti qualità, di cui parlerò più avanti.
b) EMISSIONE in modalità CANALIZZATORE
- mettere il testimone del soggetto su un grafico emettitore orientato al Nord (Yantra del Sahasara, Losanghe, etc.)
- posare un dito della mano sinistra su un colore scelto da una tavolozza per la cromoradiestesia, oppure tenete un altro rimedio nella suddetta mano (erba, medicina, minerale, etc.)
- lanciare il Pendolo Egizio in senso orario sul circuito pronunciando il comando “EMISSIONE”.
- quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma il lavoro è compiuto.
Qui potete scaricare la tavolozza per la cromoradiestesia (in pdf). Stampatela ad alta risoluzione e plastificatela.
Ecco una Operatrice che esegue sul testimone artificiale di un paziente un’emissione a distanza in Modalità Canalizzatore, con il Pendolo Egizio, lo Yantra e la tavolozza dei colori. La scelta del colore (o dei colori) da utilizzare si fa con il pendolo:
L’emissione in Modalità Canalizzatore può anche essere fatta su una sostanza che si vuole impregnare (carta stagnola, cera, bicchiere d’acqua, etc.). Per esempio, possiamo impregnare con l’energia di un rimedio un bicchiere d’acqua da far bere al soggetto.
Ecco la solita Operatrice che impregna un bicchiere d’acqua con l’energia di uno spicchio d’aglio (tenuto nella mano sinistra):
c) TRASFERIMENTO di un messaggio o forma pensiero
- far girare il Pendolo Egizio in senso orario sopra il grafico radionico su cui è stato posto il testimone del soggetto pronunciando il messaggio, per es. “serenità mentale”, “coraggio e determinazione”, ecc.
- quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma il lavoro è compiuto.
NB: è fondamentale che l’operatore sia lui stesso in possesso della qualità o dello stato d’animo che vuole comunicare.
IMPORTANTE: in passato un’amica rimase perplessa da questa procedura, dicendo che l’energia emessa dalla tavolozza dei colori “passa dentro di me” prima di raggiungere il pendolo. Questo potrebbe creare problemi alla mia salute e a quella del paziente.
Ho chiesto però l’aiuto di un paio di mie allieve VEGGENTI. Orbene, queste signore hanno VISTO un arco di energia uscire da dove poggio il dito nella tavolozza dei colori ed andare DIRETTAMENTE nel Pendolo Egizio, senza passare attraverso di me.
d) EMISSIONE in modalità VETTORE
Una tecnica riservata a chi pratica la Radionica in maniera un po’ approfondita
- mettere in un grafico emettitore orientato al Nord (Yantra, Losanghe, ecc.) un foglietto con l’intenzione dell’operatore, sopra di questo porre il testimone del paziente e per ultimo il rimedio (colore, medicina, erba, etc.)
- far girare il Pendolo Egizio su questo circuito in senso orario pronunciando il comando EMISSIONE
- quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma il lavoro è compiuto.
In questa modalità il Pendolo Egizio amplifica e velocizza il broadcast radionico effettuato con il grafico emettitore.
e) PROGRAMMAZIONE di un cristallo o di un altro oggetto
- mettere il cristallo da programmare nello Yantra
- girarci sopra in senso orario il Pendolo Egizio, lanciando un comando di questo tipo: “PROGRAMMAZIONE: [xyz]“, dove [xyz] è il programma che vogliamo inserire nella pietra (es “serenità mentale”, “coraggio”, “autostima”, ecc.).
- quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma il lavoro è finito.
Qui termina la Prima Parte di questo articolo sul Pendolo Egizio.
La prossima settimana vi insegnerò come programmare un qualsiasi pendolo perché diventi un Pendolo Egizio Virtuale.
Bibliografia
“Il Cielo di Nut”. Bellissimo sito web di Torino. Fra le altre cose parla del Pendolo Egizio: https://www.ilcielodinut.it/il-pendolo-egizio-o-pendolo-di-thot.html
A. de Bélizal – P. A. Morel, Physique micro-vibratoire et forces invisibles – Paris, Desforges, 1976
L. Chauméry / A. de Bélizal, Essai de radiesthésie vibratoire. – Paris, Desforges, 1976
M. Roquart, Le pendule de Thoth et ses mystères – Bruxelles, Servranx, 1998
J. L. Caradeau, Manuel pratique d’utilisation du Pendule Egyptien – Paris, Librairie de L’Inconnu, 1995
J. L. Caradeau, Le pendule des Bâtisseur – Paris, Librairie de L’Inconnu, 1995
Gilbert Le Cossec, Dynamiséz la vie – Paris, Editions Médicis, 2003
Bellissimo articolo, Federico. Chiarissimo. Aspetto con ansia la seconda parte.
Grazie Antonio :-)! Ho tanto materiale disponibile. Un po’ per volta cercherò di pubblicarlo.
Complimenti, molto istruttivo e stimolante. Attendo la seconda parte. Mille grazie
Grazie Mirko, sono felice che ti piaccia! Alla prossima e… Buon Natale :-)!
Bellissimo articolo. Sono sempre più convinto che anche la radiestesia possa essere considerata una sorta di via di realizzazione spirituale. Può contribuire molto alla nostra realizzazione animica. Grazie del materiale.
Grazie! Sono perfettamente d’accordo con te :-). Buone Feste!
Bellissimo, caro Federico. Anche di tutto ciò ne farò tesoro. Anzi, leggendo mi è venuta una ispirazione, ma non so se puoi aiutarmi a capire se può andare oppure ho preso un granchio. Dunque, circa il pendolo egizio tu saprai sicuramente che ce ne sono di quelli apribili per testimone. Ebbene, se si mettesse un testimone valorizzato all’interno di esso ruotandolo, secondo te si otterrebbe la medesima emissione? Sono curioso. Un saluto.
Ciao Clemente, grazie del messaggio! Secondo me il Pendolo Egizio è già bello potente così com’è. Personalmente dentro non ci metterei niente, perché è uno strumento completo.
In un’altra occasione parlerò dei pendoli cavi, e vi spiegherò i miei protocolli d’uso. Ne ho diversi e li utilizzo volentieri. A presto e buona lettura :-)!
ti ringrazio per questo articolo esposto così chiaramente e per la tua generosa disponibilità a condividere con tutti noi il tuo sapere e la tua esperienza.
Ancora grazie. Alex
Grazie delle tue parole gentili! Un caro saluto e Buone Feste :-)!
Bellissimo articolo. Ti ringrazio per la tua grande disponibilità nel mettere a disposizione così tante tue conoscenze. Ne abbiamo bisogno, anche come operatori. Tu sei una persona speciale e seguirti sono certa che mi darà moltissimo. Grazie e un saluto.
Grazie Patrizia! Sto facendo del mio meglio. Spero che questo mio impegno serva a recuperare le donazioni necessarie a portare avanti la missione Radionica Senza Frontiere in America Centrale :-). Io ce la sto mettendo tutta…
Ciao. Ti seguo Da sempre e mi rendo conto una Volta di piu ‘che anche se dentro di noi ci riteniamo bravi e capaci in realta ‘c’e’sempre da imparare e che miglioriamo solo se abbiamo l’umilta ‘ di condividere con gli altri. Grazie di cuore. Marco.
Grazie Marco :-)! Sto facendo del mio meglio per condividere con voi queste informazioni in un modo allegro ma preciso.
Ciao Federico, guardando le foto dei pendolini nel tuo post e girando un po’ su internet nei vari negozi specializzati noto che alla fine questi pendolini sono tutti simili, ma anche molto diversi tra loro. Poi se li confronto con quello originale della foto storica si può constatare che la differenza è molta. Ora mi chiedevo come possono “funzionare” tutti con le stesse qualità? Dovendone acquistare uno quali caratteristiche devo tenere in considerazione? Il pendolo Egizio mi attira moltissimo. Mille grazie
Ciao Mirko, grazie del tuo commento. Io come primo Pendolo Egizio ti consiglierei di comprare qualcosa di simile a quello in legno che puoi vedere all’inizio del post.
Sabato pubblicherò la seconda parte dell’articolo. Buon lavoro e Buon divertimento :-)!
Ciao Federico grazie ancora per quello che trasmetti con semplicità e comprensione è una conferma come nel Seminario.
Namastè
Grazie Lucia! Beh, cerco di fare qualcosa di utile divertendomi :-).
Leggendo quanto scritto sul pendolo egizio – che trovo interessantissimo ma soprattutto chiaro e scritto in maniera semplice a significare realmente la tua intenzione di condivisione – mi ha incuriosito la parte in cui parli dell’emissione in modalità canalizzatore e, tra parentesi, menzioni la carta stagnola e la cera. Come si usano la carta stagnola o la cera impregnate di una sostanza? Grazie e non vedo l’ora di leggere la seconda parte.
Ciao Silvia, grazie del commento :-)!
E’ un argomento che affronterò nel seminario di Secondo Livello di Magnetismo. In genere gli ACCUMULATORI (stagnola, cera, ovatta, ecc.) si usano impregnandoli con l’energia di un rimedio (colore, erba, ecc.) e poi usandoli o a contatto della pelle del paziente, o nelle terapie a distanza (utilizzando un grafico radionico di emissione come le losanghe).
Un abbraccio e a presto!
Caro Federico,mi preme chiederti una precisazione, una volta creato un testimone artificiale di un rimedio,come spiegato nel punto A , questo si puo’ utilizzare all’infinito? Grazie.
Ciao Clemente!
I testimoni artificiali dei rimedi si buttano dopo l’uso. I testimoni artificiali dei pazienti si possono usare a tempo indeterminato. La cosa buona con il Pendolo Egizio è che un testimone artificiale si prepara in una manciata di secondi. Bello, no :-)?
Ciao Silvia!
La carta stagnola, la cera, l’ovatta e tutti gli altri “accumulatori”, una volta caricati con l’energia del rimedio, si possono usare direttamente sul corpo del paziente, oppure facendo un broadcast radionico con un grafico emettitore (es. le losanghe).
certo che si! grazie di nuovo.
davvero un ottimo articolo , è un ottima iniziativa questa della condivisione di queste tecniche di radiestesia e radionica.Grazie!
Grazie Renato, buona lettura!
Caro Federico,
ti sono grata per questo ed altri articoli che scriverai. Thanks in advance! Li ritengo particolarmente preziosi sopratutto in una Disciplina come questa in cui l’approfondimento è importante: l’Ordine, il Metodo e l’organizzazione delle possibili Varianti nelle operazioni ne fanno un vero Tesoro per tutti noi. Grazie davvero!
Marcella
Grazie Marcella! Sto facendo del mio meglio per rendere questo materiale accessibile, senza sacrificare il “rigore” della materia.
Caro Federico,volevo chiederti una curiosita’.Secondo te e la tua esperienza l’uso ripetuto del pendolo egizio per girazioni e/o caricamenti e’ possibile possa provocare delle dermatiti alle mani?Te lo chiedo perché e’ la seconda volta che mi succede e non riesco a capire se trattasi di coincidenza.saluti.
Ciao Clemente!
Non mi risulta affatto. Per la mia esperienza il Pendolo Egizio è assolutamente sicuro.
Credo che sia una coincidenza. Se ti dovesse ricapitare, prova a cambiare pendolo e vedi che succede.
Complimenti, uno splendido articolo! Alessandro G.
Grazie Alessandro :-)!