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Seminari e Trattamenti di Federico Marincola

(aggiornamento 19 gennaio 2025)

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Come usare il disco delle 36 Forze di Servranx (Seconda Parte)

Ecco la Seconda Parte del mio articolo sul “Disco delle 36 Forze” dei Servranx.

Chi non ha ancora letto la Prima Parte è bene che lo faccia adesso, perché nelle informazioni che voglio condividere oggi do per scontato che il lettore abbia una conoscenza di base dell’argomento.

Introduzione

Una cosa buona della Radionica è che, una volta compresi i principi di base e acquisiti un po’ di strumenti di lavoro, ci si può sbizzarrire facendo interagire le varie tecniche fra di loro.

Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto come il disco delle 36 forze di Servranx può essere utilizzato per creare degli accumulatori, ovvero delle sostanze neutre impregnate,  da usare come rimedio con un qualsiasi grafico Radionico di emissione (per esempio le Losanghe).

Oggi vedremo come abbinare le 36 forze al Pendolo Egizio e al pendolo cilindrico di Jean De La Foye.

Come prima cosa, se non l’avete già fatto, leggete di nuovo le istruzioni relative al pendolo egizio.

Fatto ciò andate avanti con il presente post.

Il Pendolo Egizio e il “Disco delle 36 Forze”

Come spiegato nella prima parte di questo articolo, una delle tecniche utilizzabili con il “Disco delle 36 Forze” prevede l’uso di un cartoncino rettangolare di cm. 1 x 4 con su scritto con l’inchiostro di china nero o con una matita di grafite il nome di una delle 36 Forze (per es. “Forza cosmica”).

Questa linguetta di cartoncino viene posta al centro del Disco, in modo che l’intero grafico emetta solo la Forza specificata.

A quel punto si può eseguire il seguente protocollo:

1) mettere accanto al disco delle 36 forze posizionato a nord il grafico delle Losanghe con dentro un foglietto con su scritta la nostra intenzione (es. eliminare lombalgia) e sopra un testimone del paziente

2) toccare con un dito della mano secondaria l’interno del “Disco delle 36 Forze”

3) canalizzare con il Pendolo Egizio tenuto nella mano dominante l’energia della Forza emessa dal Disco, facendolo girare in senso orario sopra il grafico delle Losanghe e dando il comando “EMISSIONE”.

A questo punto il Pendolo Egizio emetterà solo la Forza specificata nella linguetta di cartone posta al centro del “Disco delle 36 Forze”, e si fermerà quando l’emissione sarà sufficiente. In pratica, la Forza emessa dal pendolo è il vero e proprio rimedio di questo trattamento radionico.

In effetti, grazie alla capacità di canalizzare del Pendolo Egizio, qualsiasi tipo di rimedio può essere emesso: basta toccarlo con un dito della mano secondaria, e girare il pendolo in senso orario dando il comando “EMISSIONE”.

I Simboli delle 36 Forze

Oltre a realizzare il Disco delle 36 Forze, i Servranx hanno anche trovato radiestesicamente i relativi 36 SIMBOLI.

Eccoli qui: 

Ciascun Simbolo si utilizza come emettitore di una Forza specifica, e ha la stessa potenza della relativa casella del Disco.

I Simboli possono quindi essere usati in congiunzione al Pendolo Egizio, in maniera simile a quanto già esposto: 

  1. con la mano secondaria si tocca uno dei 36 simboli invece della linguetta di cartone posta dentro al Disco
  2. con il Pendolo Egizio nella mano dominante si emette la relativa Forza, facendolo girare in senso orario sopra il grafico delle Losanghe armato con il foglietto-intenzione e il testimone del soggetto da trattare. Il comando da dare è sempre “EMISSONE”.

Ciascun simbolo può anche essere usato come un normale rimedio radionico. Basta metterlo nelle Losanghe,  in cima al foglietto-intenzione e al testimone del soggetto.

 Il Pendolo Cilindrico di De La Foye e le 36 Forze

Jean de La Foye nel suo libro “Ondes de Vie Ondes de Mort” (pubblicato in italiano dalle ed. Mediterranee con il titolo “Manuale di Radiestesia”) parla di un pendolo cilindrico, adatto sia alle analisi che alle emissioni.

Ecco qui la sua descrizione:

Le ricerche sulle forme ci hanno condotto a un pendolo ricavato da un manico cilindrico di utensile,  da 3 a 4 cm di  diametro e da 5 o 6 cm. di lunghezza, forato per il passaggio del filo. E’ alla portata di qualsiasi appassionato. Conviene depolarizzare il legno scanalando due rette parallele su una delle due basi del cilindro, in rapporto simmetrico al centro della sezione. Bastano due colpi di lima.

De La Foye dice anche che, se si applica con un elastico intorno al cilindro un foglietto con su disegnata una forma particolare, il pendolo emetterà quel tipo di energia (personalmente lo faccio girare in senso orario, come il Pendolo Egizio). Nelle emissioni la base del pendolo cilindrico che ha le due scanalature va tenuta VERSO IL BASSO.

Il pendolo cilindrico in genere si usa come PENDOLO EBRAICO, montando delle etichette con su scritte delle parole in ebraico biblico.

Nei trattamenti utilizzo regolarmente il Pendolo Ebraico con molto successo, però ho pensato di abbinare al pendolo cilindrico anche i Simboli delle 36 Forze dei Servranx.

Ecco qui il risultato:

Per facilitarmi la vita, ho creato un kit di 36 etichette, ciascuna con un simbolo. Lo metto qui a disposizione di tutti. Basta scaricare questo pdf, stamparlo e ritagliare le etichette con le forbici. 

Vi consiglio di conservare le 36 etichette in un piccolo album per francobolli. Se ne trovano da cm. 12 X 16.5, e sono estremamente pratici.

Come utilizzare il pendolo cilindrico così armato? 

Naturalmente si può usare direttamente sul paziente, ma spesso è molto comodo il suo abbinamento con le Losanghe:

Si sceglie radiestesicamente la Forza da inviare come rimedio,  e si monta con un elastico la relativa etichetta sul pendolo cilindrico (che deve avere la base con le due scanalature verso il basso).

Bisogna far attenzione a montare l’etichetta al dritto, e a non coprire con l’elastico il Simbolo in essa riprodotto.

Si prepara quindi al solito il grafico delle Losanghe, mettendoci dentro il foglietto con l’intenzione e il testimone del soggetto.

Si lancia il pendolo cilindrico in senso ORARIO, dando il comando “EMISSIONE” (questo protocollo è mio, e l’ho preso in prestito da quello del Pendolo Egizio).

Quando l’emissione è sufficiente, il pendolo si ferma da solo. Lavora “in automatico” (si fa per dire…), e non  si corrono rischi di una emissione eccessiva.

E con questo concludo la presente lezione sul Disco delle 36 Forze.  Grazie per avermi seguito fin qui :-)!

Buon Lavoro e Buon Divertimento :-).

8 commenti su “Come usare il disco delle 36 Forze di Servranx (Seconda Parte)”

  1. Stupendo, anche questa volta ottimo argomento trattato e spiegazione semplice e chiara. Mille grazie Federico

  2. Ciao Federico,circa l’utilizzo dello yantra dicevi che basta porci dentro tutto quello che vogliamo che queste si puliranno.Orbene se si pulissero delle pietre in questo modo queste poi possono essere caricate con le 36 forze e utilizzate sui circuiti?Un saluto.

  3. Si Clemente, è quello che in genere faccio:

    1) pulisco le pietre con lo yantra
    2) le carico con il Disco delle 36 Forze (o in altra maniera)
    3) le uso come rimedio nelle proiezioni radioniche con le Losanghe.

  4. Interessante articolo. Volevo chiedere se il pendolo ebraico si può costruire con un cilindro di cartone al posto del cilindro di legno. Il fatto che quello di cartone sia cavo, può condizionare il risultato? Grazie.

I commenti sono chiusi.

Come usare il disco delle 36 Forze di Servranx (Prima Parte)

Nella mia attività di Operatore Radionico da molti anni utilizzo, fra le altre cose, il “Disco delle 36 Forze” di Felix Servranx.

Fate click e scaricatelo in pdf in francese .

Per la versione italiana gentilmente realizzata da Giovanni Occhiochiuso fate click qui

E’ uno strumento di lavoro molto semplice, che mi permette di avere a disposizione una collezione di “energie sottili” che posso usare sia nelle analisi che nei trattamenti radionici (a contatto e a distanza).

In particolare questo Disco funziona benissimo abbinato al Pendolo Egizio, ma può anche essere utilizzato sia per caricare degli “accumulatori” (flaconi d’acqua e brandy da usare in gocce, boccette con polveri neutre, ecc.) che come grafico radionico di analisi e d’emissione.

La storia

Fra il 1949 e il 1959 il radiestesista ed editore belga Felix Servranx
(il tizio in questa foto) pubblicò alcuni articoli dedicati al suo cosiddetto “Disco delle 36 Forze”.

 

A detta di Servranx questo circuito permette:

a) di reperire le Forze presenti in un fenomeno particolare, cosa che risulterà preziosa come ipotesi di lavoro nello studio radiestesico della questione

b) di creare e utilizzare come rimedio artificiale degli accumulatori impregnati da una o più Forze, per curare esseri umani, animali e piante.

La scelta delle “36 Forze” e della loro posizione nei settori del cerchio venne effettuata da Servranx con l’ausilio del pendolo.

Il lavoro venne definito dall’autore stesso come “un tentativo senza alcuna giustificazione scientifica”, e provocò in effetti un vespaio di critiche fra diversi lettori della sua rivista.

Alcuni avrebbero preferito che Felix si fosse attenuto esclusivamente ad alcune delle energie conosciute nella fisica classica di allora, altri giudicarono il suo studio “rischioso” e gli consigliarono amichevolmente di dedicarsi a delle ricerche più terra-terra.

Un terzo gruppo di lettori della rivista, però, senza porsi alcun problema di ordine filosofico, scientifico e razionale, preferì semplicemente utilizzare il “Disco delle 36 Forze” nei propri esperimenti. I risultati furono eccellenti.

Ma che cos’è, in definitiva, questo circuito? L’ultima versione del “Disco delle 36 Forze” fornitaci da Servranx è costituita da due cerchi. Quello superiore funge da testimone del nord magnetico (in questo modo non è necessario orientare il disegno). L’altro cerchio, più grande, è invece diviso in 36 settori.

Ogni settore contiene il nome di una “Forza”. Servranx ci informa che non si tratta di un insieme coerente, né di uno spettro delle energie conosciute e neppure di un disco di raggi fondamentali (anche se l’orientamento delle Forze è ben preciso).

Si tratta di un semplice repérage di Forze disparate, che intervengono, l’una o l’altra secondo i casi, nei fenomeni che studiamo con la bacchetta e il pendolo, nonché in molti casi ancora mal spiegati dalla scienza ufficiale.

Ecco l’elenco delle 36 Forze, come le riporta Servranx:

1. spirituale
2. della vita
3. del pensiero
4. della consapevolezza
5. cosmica
6. (colore) ultravioletto
7. magnetismo vitale
8. magnetismo fisico (come nel caso delle calamite)
9. luce (fisica e/o psichica)
10. radioattività (come nei lavori di Turenne)
11. elettricità statica vitale (aura umana)
12. nucleare
13. sessuale
14. delle forme (onde di forma)
15. di disintegrazione (“fenomeno D” di Turenne)
16. evoluzione vitale
17. suono
18. ultrasuono
19. elettricità dinamica vitale
20. zodiacale (che influenza la vita)
21. planetaria (che influenza il mentale)
22. animale (v. il lavoro di Henri Mager)
23. nervosa (risonanza con aromi e profumi)
24. organica di crescita
25. elettricità dinamica fisica
26. elettricità statica fisica
27. vegetale (v. il lavoro di Henri Mager)
28. meccanica
29. di gravità
30. onde hertziane (fenomeni classici che portano questo nome, ma anche la trasmissione a distanza per via radionica)
31. affinità chimiche
32. dielettrica
33. minerale (v. il lavoro di Henri Mager)
34. di guarigione (riparazione dei tessuti, mantenimento dell’integrità organica, etc.)
35. (colore) infrarosso
36. calore

Servranx aggiunge:

La maggior parte di queste forze sono non solo sconosciute, ma costituiscono un non senso dal punto di vista della fisica e della scienza ufficiale. Qualora i nomi coincidano a quelli di energie conosciute, non è certo che si tratti esattamente e strettamente di energie della fisica classica!

Così il settore n.30 “onde hertziane” per noi corrisponde senz’altro ai fenomeni classici che portano questo nome, ma anche alla trasmissione a distanza per via radionica!

In effetti lo stesso Servranx spesso non spiega sufficientemente il significato delle varie Forze, ma tutto sommato questo suo rimanere sul vago rende il nostro lavoro ancora più interessante e stimolante.

Sta a noi approfondire con il pendolo quello che lui ha talvolta solo accennato.

Le 36 Forze nelle analisi

Passiamo ad un semplice esempio di utilizzazione del “Disco delle 36 Forze” nell’analisi delle Forze presenti in un luogo.

Anni fa ho visitato il sito archeologico delle piramidi di Teotihuacan, non molto distante da Città del Messico.

Affascinato dal luogo, ho tirato fuori il pendolo e il “Disco delle 36 Forze” e mi sono messo ad analizzare  quali Forze sono attive nei diversi luoghi del sito.

La cosiddetta Piramide della Luna, che con le sue gradinate esterne dicono che rappresenti una donna incinta, mi ha dato “n. 24 – Forza organica di crescita”. Mi viene da pensare che questa piramide fosse utilizzata per celebrare dei riti di fecondità.

Ciò che rimane di un altare ai piedi della Piramide del Sole mi ha dato “n. 30 – onde hertziane”. In radionica le onde hertziane sono quelle che trasportano le energie di guarigione a distanza.

Suppongo quindi che l’altare fosse usato per celebrare dei riti magico-religiosi che prevedevano la trasmissione a distanza (per via radionica, diremmo noi) delle energie prodotte dal rito stesso (guarigioni, annientamento dei nemici etc.).

Come vedete, con due semplici ma intense pennellate il “Disco delle 36 Forze” mi ha donato delle preziose ipotesi di lavoro che possono costituire una buona base per poter continuare le ricerche in maniera più dettagliata.

Le impregnazioni e i trattamenti

Come ho accennato prima, il “Disco delle 36 Forze” può essere anche utilizzato per realizzare delle impregnazioni, per caricare degli accumulatori, etc.

In altri termini, dalla fase di semplice analisi delle Forze presenti nell’oggetto della nostra ricerca si passa a quella dell’utilizzo attivo delle Forze in forma di rimedio vibrazionale, per migliorare le energie di un luogo, di una situazione o di un essere vivente.

Una tecnica di impregnazione consiste nel mettere un flaconcino senza tappo pieno di una polvere inerte (farina, zucchero, talco etc.) sopra un settore specifico del “Disco delle 36 Forze”.

In circa trenta minuti la polvere sarà impregnata della Forza descritta nel settore in questione.

A quel punto l’accumulatore così caricato potrà essere portato addosso o utilizzato, per esempio, nel grafico delle 4 losanghe di Herrinckx insieme al testimone della persona a cui si vuol inviare la Forza da noi scelta.

Come sempre si metterà sul grafico orientato a nord un bigliettino con l’intenzione o scopo che vogliamo raggiunge.

Sopra al grafico si collocherà il testimone del soggetto, e infine l’accumulatore caricato con una Forza particolare del “Disco delle 36 Forze”

Una seconda tecnica prevede l’utilizzo di un cartoncino rettangolare di cm. 1 x 4 con su scritto con l’inchiostro di china nero o con una matita di grafite nera il nome di una delle 36 Forze (per es. “Forza cosmica”).

Questa linguetta di cartoncino viene posta al centro del “Disco delle 36 Forze”. A quel punto l’intero grafico emetterà solo la Forza specificata.

Questo potrà essere utile nel caso volessimo impregnare un accumulatore un po’ più grande di un mini-flacone (es. un bicchiere d’acqua).

Esempi pratici di trattamento

Ecco come ho utilizzato il “Disco delle 36 Forze” per aiutare una persona in difficoltà.

La mia amica Louanne vive e lavora a New Orleans. Nell’agosto del 2005 la città fu martoriata dall’uragano Katrina. Louanne riuscì a scappare con il marito prima dell’arrivo dell’uragano, e fu ospitata dai suoceri in Alabama.

Rimasi in contatto con lei per posta elettronica, e cercai in qualche modo di consolarla.

La mia amica aveva salvato la pelle, ma temeva che la sua casa a New Orleans sarebbe stata spazzata via dall’uragano, saccheggiata o bruciata (non poteva tornarci prima di un mese per divieto delle autorità locali).

Inoltre non sapeva se al ritorno lei e suo marito sarebbero riusciti a mantenere i rispettivi posti di lavoro (lei insegna yoga, lui è un pianista jazz).

Era inoltre molto, molto triste al pensiero delle innumerevoli vittime di quella calamità naturale.


Decisi quindi di aiutarla con il “Disco delle 36 Forze”, perché potesse superare la sua crisi emotiva nel migliore dei modi.

Contrariamente alle mie previsioni (immaginavo che le Forze adatte sarebbero state quella “spirituale”, quella “della vita” o cose del genere) il pendolo mi informò che, per superare il difficile momento, Louanne aveva bisogno di due Forze, la n.14 “delle forme (onde di forma)” e la n.18 “ultrasuono”.

Un bel rompicapo. Interrogando il pendolo, capii che probabilmente dei “messaggi” dell’Inconscio Collettivo (o chi per lui) sarebbero giunti a Louanne per consolarla, e che dette informazioni le avrebbe ricevute attraverso delle “onde di forma” e degli “ultrasuoni”.

Per poter assorbire e decodificare questi “messaggi” nel migliore dei modi la mia amica aveva dunque bisogno di attivare in lei la Forza n.14 e la Forza n.18.

Seguendo sempre i consigli del pendolo, preparai un solo accumulatore caricato prima con per la Forza n.14 e poi con la n.18 (come accumulatore usai un pezzetto di ovatta contenuto in un foglietto di stagnola, il tutto impacchettato nella carta bianca in un quadrato di circa cm. 4 X 4 e fermato con il nastro adesivo).

Preparai quindi un circuito costituito dalle “losanghe di Herrinckx”, dal foglietto con l’intenzione, dalla foto di Louanne e dall’accumulatore caricato con le Forze n.14 e n.18. Con il pendolo appurai che l’emissione doveva avvenire per sette notti di fila, otto ore a notte, preferibilmente in un orario compreso fra le 23,00 e le 7,00 di mattina (ora dell’Alabama, ovvero fra le 6,00 e le 14,00 di dove mi trovavo io).

Iniziai fiducioso il trattamento, ripromettendomi di tenermi in contatto con Louanne via email, per vedere come evolveva la situazione nei giorni seguenti.

Con il sostegno del trattamento radionico, Louanne passò il periodo difficile senza troppo stress. Dopo un mese ritornò con il marito a New Orleans.

La casa era miracolosamente intatta. Non era stata toccata ne’ dall’acqua, ne’ dal fuoco, ne’ dai saccheggiatori. I miei amici ripresero le loro occupazioni, e adesso quella disgrazia è solo un ricordo sel passato.

Qui termina la Prima Parte dell’articolo  che parla del “Disco delle 36 Forze” e delle sue numerose applicazioni. La prossima settimana pubblicherò la Seconda Parte.

Intanto fate degli esperimenti con questo circuito e tenetemi informato sui risultati dei vostri lavori. Sono certo che non rimarrete delusi.

E, come dicevano i fratelli Servranx…

A l’oeuvre, et bon succès !

Bibliografia

Alcuni di questi libri li potete comprare da Amazon.it usando il link nel menu di sinistra (in basso se state usando un tablet o il cellulare).

  • B. G. Condé, Méthodes et pratiques de Radiesthésie, Maison de la Radiesthésie, Paris 1995
  • Revue La Radiesthésie pour Tous, avril 1949, ed. Servranx, Bruxelles
  • Revue La Radiesthésie pour Tous, mai 1956, ed. Servranx, Bruxelles
  • Revue Exdocin, mars 1959, ed. Servranx, Bruxelles
  • F. Servranx e V. Peretti Brizzi, Les 36 Forces et le Yi-King, ed. Servranx, Bruxelles 1998
  • Servranx, V. Peretti Brizzi & collaborateurs, Pa-Koua, Yi-King, Yin-Yang ed. Servranx, Bruxelles 1998

Buon Lavoro e Buon Divertimento :-)!

13 commenti su “Come usare il disco delle 36 Forze di Servranx (Prima Parte)”

  1. Grazie Federico, questo circuito mi ha sempre incuriosita ma non sapevo come usarlo, mi hai aperto una bella porta!

  2. Federico sono Giovanni Occhiochiuso,

    devo dirti che i tuoi articoli hanno su di me un effetto strabiliante, sei straordinariamente preciso e conciso, si nota esperienza e praticità in quello che dici.

    Ti ringrazio veramente di cuore per tutti i preziosi articoli, sono per me fonte di ispirazione e di stimolo alla mia crescita come radiestesista e radionico.

    Quando farai i corsi di magnetismo a Napoli sarò lieto di abbracciarti.

    Un caro saluto

    Giovanni

  3. Ciao Giovanni, grazie delle parole gentili!

    Sono felice che il Blog ti sia utile.

    Spero di venire a insegnare Magnetismo a Napoli il weekend del 13-14 maggio 2017.

  4. Grazie a te Carla!

    Usa con costanza questo Disco delle 36 Forze e vedrai quanto è utile!

  5. Buongiorno Federico, sono Fiorenzo Tonon, grazie per le interessanti e circostanziate notizie che ci dai.

    Volevo un chiarimento su come inviare per più volte e per un determinato tempo le 36 FORZE come hai accennato nel tuo esempio.

    Grazie,

    Fiorenzo

  6. Ciao Fiorenzo, grazie delle parole gentili!

    Quando facciamo un trattamento radionico (con il Disco delle 36 Forze o altro) è bene chiedere al pendolo quanti giorni dobbiamo ripetere il trattamento, quanto deve durare ciascuna emissione, ecc.

    Il procedimento l’ho accennato quando parlavo del trattamento che ho fatto alla mia amica di New Orleans.

    Un caro saluto da Federico

  7. Grazie Federico, avrò da ora un approfondimento maggiore del disco delle 36 forze che avevo già visto con te, ma è mi è molto utile questo tuo ulteriore lavoro che hai fatto per tutti noi, ciao ciao

  8. Ciao Federico, porta pazienza…
    In pratica come posso lanciare una emissione per un tempo protratto, (più ore per esempio) dopo aver valorizzato i testimoni di forze ,degli intenti e della persona o animale o cosa eseguendo l’emmissione lanciando il pendolo in senso orario, se lo stesso si ferma dopo circa una decina di secondi?
    Stò sbagliando qualcosa?
    Come sempre anticipatamente grazie e un caro saluto,
    Fiorenzo

  9. Ciao Fiorenzo!

    a) Le Losanghe (o altro grafico radionico di emissione) si attivano da sole, dopo averci messo dentro l’intenzione, il testimone del soggetto e i rimedi. Si misura poi con un pendolo qualsiasi quanto tempo il circuito deve rimanere in azione (minuti, ore, ecc.). Quando questo tempo è passato si smonta il circuito.

    b) Se vogliamo velocizzare l’azione del circuito, possiamo farci girare sopra un PENDOLO EGIZIO in senso orario, dando il comando “EMISSIONE!”. In tal caso l’emissione è terminata quando il pendolo si ferma o passa all’oscillazione (in genere dopo pochi secondi). Anche con questo protocollo è comunque bene testare con il pendolo se il circuito va smontato subito o lasciato agire ancora per un po’.

  10. Come sempre, veloce , preciso, misurato quanto basta.
    Spero di avere l’occasione di incontrarti se verrai nella zona di venezia.
    Un saluto hearth…ziano, Fiorenzo

  11. Grazie Fiorenzo!

    Sabato 11 e domenica 12 febbraio terrò un seminario di Magnetismo Primo Livello a Thiene (Vicenza).

I commenti sono chiusi.

Come armonizzare la vita con il Magnetismo Umano (Seconda Parte)

Eccoci giunti alla Seconda Parte del mio articolo sul Magnetismo Umano.

Chi non ha ancora letto la Prima Parte è bene che lo faccia adesso, perché nelle informazioni che voglio condividere oggi do per scontato che il lettore abbia una conoscenza di base dell’argomento.

La Protezione nei protocolli di Magnetizzazione

Giorni fa ho ricevuto un messaggio molto interessante da un lettore del Blog. Questa persona mi ha gentilmente dato il permesso di pubblicarlo qui (ho fatto un editing minimo del suo scritto, giusto per inserirlo nel contesto del mio discorso).

Nel numero passato avevo detto: “ho conosciuto molti eccellenti guaritori che si sono rovinati la salute perché, invece di canalizzare, hanno trasferito il proprio magnetismo ai pazienti. In altri termini, si sono fatti vampirizzare”.

Ed ecco la risposta del nostro cortese lettore:

Quanto affermato risulta vero. Nel Basso Piemonte c’è una operatrice di questa disciplina che si è ROVINATA LA SALUTE COMPLETAMENTE. Quando era sana, affiancava i professori nelle diagnosi delle malattie a cui non venivano a capo.

Operava in ospedale e poi in studio privato nella sua abitazione. Ha esercitato per molti anni. Bravissima quanto voleva, ma purtroppo usava il proprio magnetismo [ovvero, non lo canalizzava. N.d.R].

Adesso è piena di acciacchi, tra cui il diabete ed altre malattie importanti. I tessuti delle mani si stanno deteriorando, e inizia ad avere grossi problemi di nefrite, a cui seguirà probabilmente la dialisi.

A mio avviso, oltre che usare l’onda cosmica universale direttamente, occorre anche sapersi scaricare dalle vibrazioni negative assorbite.

Questo è tutto.

Caro Marincola, NON ESITARE a mettere al corrente chiunque decida di intraprendere questa “carriera” (come hai giustamente già fatto con questo articolo) dei pericoli derivanti da questa attività .

Questa testimonianza è profondamente IMPORTANTE.

Ma come si fa a essere sicuri che si canalizza il Magnetismo e non si usa il proprio?

La tecnica di CANALIZZAZIONE che uso è costituita da una respirazione controllata, unita alla visualizzazione. E’ semplice, e gli allievi dei corsi la imparano facilmente.

Poi, usando il grafico di misurazione centesimale che ho pubblicato nel numero scorso, consiglio sempre di MISURARE sia il nostro Magnetismo che quello del paziente. Idem per la pulizia dei corpi sottili.

Questo va fatto imperativamente prima e dopo i trattamenti

In questo modo si accerta di aver operato nel migliore dei modi, rispettando gli standard di sicurezza indispensabili in questa attività.

Per aumentare la PROTEZIONE ho anche creato un apposito grafico, con cui carico ciottoli e cristalli di quarzo ialino da tenere addosso. E’ una tecnica elaborata seguendo i principi del “Metodo Busby”, di cui vi parlerò più avanti, in uno dei prossimi post.

Però, a mio avviso, questo è un grosso aiuto, ma non è sufficiente.  A tutte le discipline che insegno, di per se MANCA UN PEZZO. Il Magnetismo non fa eccezione.

Questo pezzo lo rimpiazzo alla grande con le tecniche del radiestesista e guaritore americano Raymon Grace.

Sono eccellenti per eliminare la negatività, pulire i corpi sottili, equilibrare tutto il sistema e dare una potente protezione.

Per questo mi rifiuto di insegnare qualsivoglia disciplina di guarigione senza integrare il programma con il Protocollo di base di Raymon Grace (a meno che, naturalmente, gli studenti non lo conoscano già).

La Società Italiana di Radionica e Radiestesia, inoltre, tiene regolarmente dei corsi dedicati alle tecniche di Raymon Grace, dalle più semplici a quelle avanzate.

Ve li consiglio caldamente!

Il Magnetismo a Distanza

Il Magnetismo Umano funziona molto bene anche nei trattamenti a distanza. Questi possono essere fatti in  vari  modi: con un GRAFICO EMETTITORE radionico , con la semplice INTENZIONE, con varie tecniche di VISUALIZZAZIONE, ecc.

L’unica regola imprescindibile è che l’Operatore sia un buon magnetizzatore, in grado di canalizzale il Magnetismo senza problemi.

Propongo alcuni di questi sistemi:

Magnetizzazione con un grafico emettitore

E’ una tecnica riservata alle persone che sanno usare i grafici radionici. Il procedimento è semplice, basta considerare il Magnetismo come un rimedio da mandare a distanza, e poi applicare il protocollo di un normale broadcast radionico.

  1. mettere un grafico emettitore (es. le losanghe) su un tavolo orientandolo a nord
  2. mettere dentro al grafico un foglietto con su scritta l’INTENZIONE (lo scopo che vogliamo raggiungere, es. “eliminare mal di testa”, ecc.)
  3. mettere sopra il foglietto-intenzione un TESTIMONE del soggetto (ciocca di capelli, foto, ecc.)
  4. magnetizzare il grafico emettitore e tutto ciò che contiene con dei passi magnetici, o semplicemende con l’imposizione delle mani.

NB: se vogliamo, prima di magnetizzare questo circuito si possono mettere dei rimedi sopra al testimone del soggetto. Anche in quel caso si magnetizza il tutto come al punto 4.

I rimedi, però, non sono indispensabili (controllare con il pendolo).

La semplice magnetizzazione del circuito generalmente da degli ottimi risultati. Per i tempi di emissione, come al solito, si chiede al pendolo.

Magnetizzazione con una bambola

Si usa una bambola di pezza o di altro materiale. Io ne ho due, una femminile e una maschile.

  1. mettere su un tavolo la bambola con la testa orientata al nord
  2. personalizzarla con un testimone del  soggetto (mettendolo sopra o nei vestiti)
  3. tenendo ben in mente lo scopo che si vuole raggiungere, magnetizzare la bambola come se fosse la persona reale.

Naturalmente è un sistema assolutamente innocuo, però ha quel look vagamente “dark-Voodoo” (da film di Hollywood) che mi diverte un sacco :-)!

Magnetizzazione con la visualizzazione

Il potere della mente è immenso, e finora lo abbiamo esplorato solo in maniera minima.

Come spiegavamo nella Prima Parte di questo articolo, uno dei veicoli del magnetismo è proprio il PENSIERO.

In altri termini, IMMAGINARE di andare in un nostro “Studio di Guarigione” e di trattare il paziente  con il Magnetismo ha un effetto del tutto simile a quando la persona la trattiamo “a contatto” nel mondo “reale”.

Sia José Silva che Raymon Grace hanno sviluppato delle meditazioni specifiche per questo tipo di guarigione a distanza.

In questa cosa si sono tutti e due ispirati alle tecniche del Viaggio nel Mondo dello Spirito utilizzate, da tempo immemorabile, dagli sciamani di tutto il mondo.

OK, per oggi è tutto :-)!

Se volete leggere dei libri sul magnetismo e affini, qui nel menu di sinistra (o in fondo all’articolo se usate un cellulare o un tablet) troverete dei link per comprarli direttamente da Amazon.

Se volete seguire un corso (ve lo consiglio vivamente), in Italia insegno Magnetismo in varie città. Il miei seminari servono anche loro a sovvenzionare la missione Radionica Senza Frontiere.

I livelli sono due: in “Magnetismo 1” insegno le basi e i trattamenti a contatto, in “Magnetismo 2” approfondisco il discorso, e insegno anche varie tecniche di magnetismo a distanza.

I due livelli sono consequenziali. Per fare il secondo livello bisogna già aver fatto il primo.

Qui termina la Seconda Parte dell’articolo sul Magnetismo Umano

Nel prossimo post parlerò del Disco delle 36 Forze dei Servranx

Buon Lavoro e Buon Divertimento :-)!

6 commenti su “Come armonizzare la vita con il Magnetismo Umano (Seconda Parte)”

  1. Ciao Federico, devo essere sincero le tecniche che prevedono l’imposizione delle mani non mi hanno mai attirato più di tanto. Avevo fatto alcuni anni fa un primo livello Reiki…ma tutto si era fermato li…troppe cose non chiare.

    Ho aspettato la pubblicazione della seconda parte, poi riletto il tutto diverse volte, visionato il video del tuo trattamento…risultato…il Magnetismo Umano mi piace molto o perlomeno sei riuscito a farmelo piacere.

    Altro corso da mettere nella lista “Cose da fare”. Spieghi sempre tutto molto bene e in modo capillare, si vede trasudare la tua passione per questa Arte. Che dire Complimenti e per ora e solo per ora Grazie!!!

  2. Grazie Mirko!

    Si, le tecniche di guarigione “hands-on” devono essere praticate con tutte le precauzioni dovute.

    Per questo nel mio metodo curo moltissimo la CANALIZZAZIONE dell’energia, la protezione e la pulizia energetica dell’Operatore.

  3. Grazie Federico! I tuoi articoli ed insegnamenti sono sempre preziosi, infondono ottimismo e voglia di fare.
    Laura.

I commenti sono chiusi.

Come armonizzare la vita con il Magnetismo Umano (Prima Parte)

Parecchi anni fa, quando iniziai a studiare le tecniche  del
radiestesista e  guaritore americano Raymon Grace, mi trovai un po’ in difficoltà.

Raymon (per chi non lo conosce è questo simpatico personaggio nella foto) non aveva ancora realizzato i video esplicativi, e solo con i suoi libri non riuscivo a capire molte cose.

Per questo motivo decisi di percorrere il suo cammino a ritroso, praticando delle discipline simili a quelle a cui lui si era dedicato prima di arrivare alla mirabile sintesi del suo protocollo di guarigione.

Imparai quindi il metodo Silva, mi impegnai in studi sciamanici, ecc.

Decisi anche di apprendere  alcune tecniche di guarigione per imposizione delle mani.

Facendo una ricerca, però, mi trovai davanti a un universo molto complesso. C’era di tutto e di più, e spesso ciascun metodo pretendeva di essere il migliore.

Compilai dunque una lista delle tecniche di guarigione hands-on che avrei potuto studiare senza dover necessariamente emigrare agli antipodi.

Ne contai almeno 25, c’era veramente l’imbarazzo della scelta. Come fare a districarsi in quel dedalo? Beh, per un radiestesista non è difficile. Presi il pendolo e scelsi radiestesicamente le discipline più adatte a me.

Ne uscirono fuori tre: il Reiki, il “Quantum Touch®” e il “Magnetismo Umano” della scuola franco-belga.

Mi misi di buzzo buono e portai avanti gli studi con impegno e serietà: diventai “Reiki Master” (prima nel Reiki Usui e poi nel Pyramid Reiki), “Operatore Quantum Touch®” e “Magnetizzatore”. Queste pratiche le utilizzo tuttora nella mia attività di guaritore.

Con questi metodi effettuai numerosissimi trattamenti, iniziando così la mia carriera di hands-on healer (ovvero di guaritore che impone le mani in differenti maniere).

Il Reiki e il “Quantum Touch®” sono famosi (soprattutto il Reiki), ed è facile trovare corsi e letteratura.

Il Magnetismo Umano, per quanto abbia una storia gloriosa, nella sua forma tradizionale in Italia è invece meno conosciuto.

Per questo motivo, visto che è una disciplina eccellente, una decina d’anni fa decisi di cominciare a insegnarlo.

Il Magnetismo è una pratica priva dei simboli e del carattere iniziatico del Reiki. Non c’è bisogno di dichiarare alcun “lignaggio”.

Inoltre non è coperta da trademark come il “Quantum Touch®”. Quest’ultimo è organizzato in una struttura piramidale che fa capo agli Stati Uniti. A esser sinceri la cosa mi mette vagamente a disagio, come anche quel simbolo ® (ovvero registered trademark – marchio commerciale registrato) che appiccicano al nome.

Nel Magnetismo, invece, non ci sono né simboli né iniziazioni
particolari, né servi né padroni, né guru né discepoli. In genere c’è un istruttore che al principio ti dà una mano, e poi Madre Natura che ti fornisce gli strumenti di studio e di lavoro.

Reperire il materiale per il mio corso non fu facile, ma alla fine riuscii a organizzare un programma ben strutturato.

Nel mio metodo la base è quella della tradizione dei magnetizzatori francesi, integrata da alcune tecniche di respirazione e visualizzazione. Naturalmente si fa anche un uso esteso della radiestesia e della radionica.

Cos’è il Magnetismo Umano?

E’ una tecnica di guarigione praticata, in diverse forme, da tempo immemorabile.

Canalizzando un’energia armoniosa che pervade l’universo, riesce, in maniera semplice e diretta, a eliminare i dolori fisici ed emozionali.

Il Magnetismo Umano è un eccellente metodo di guarigione olistica sia degli individui che delle situazioni.

I Servranx, usando lo pesudonimo di “Apollonius”, nel loro eccellente libro Méthode Espresse de Magnétisme Personnel (ed. Servranx, Bruxelles 1991) danno delle spiegazioni semplici e chiare.

Ecco qui una sintesi:

Il corpo umano irradia. Emette costantemente del calore e diversi effluvi ed emanazioni. Questa emanazione è particolarmente intensa all’estremità delle dita, nello sguardo e nel soffio; sembra anche che accompagni il pensiero.

E’ soprattutto alle emanazioni delle dita, dello sguardo, del soffio e del pensiero che viene dato il nome di magnetismo (magnetismo
vitale, magnetismo animale, magnetismo personale, magnetismo umano ecc.).

Quando si analizza la composizione di queste emanazioni, si scopre che si tratta di un complesso che associa tre cose importanti:

  • Dei veri e propri raggi, che si comportano come le onde studiate in fisica. Attraversano diversi ostacoli, viaggiano in linea retta e si riflettono negli specchi. Si propagano a lunga distanza e la loro velocità è variabile: nel corpo umano viaggiano più o meno alla velocità degli impulsi nervosi. Al di fuori del corpo si propagano molto più rapidamente.
  • Una sostanza molto sottile, dall’apparenza corpuscolare, che viene chiamata “fluido magnetico”. Questo è il fluido che ha particolarmente attratto l’attenzione degli antichi magnetizzatori. In certe circostanze diviene infatti percepibile dai cinque sensi, come un vapore leggermente luminoso e multicolore, oppure come una sensazione di soffio freddo o caldo. Può essere utilizzato per impregnare tessuti, acqua, cera, talco, legno, carta, ovatta, acciaio, magneti, ecc.
  • Un insieme di proprietà mentali. In effetti il magnetismo è inerente al pensiero: è sempre dotato di una forza intelligente e tutti i pensieri, per quanto possano essere fugaci, sono accompagnati dal magnetismo

Le persone dotate di un forte magnetismo, senza dover fare nulla di speciale, operano un’azione profonda sul loro ambiente. E’ sufficiente la loro semplice presenza perché abbiano luogo dei cambiamenti notevoli.

Il magnetizzatore esperto è in grado di mummificare la carne, le uova e la frutta con la semplice imposizione delle mani; potrà perfino accelerare o rallentare a piacere la crescita delle piante.

Il potere più conosciuto del magnetismo è comunque quello di alleviare o far scomparire i dolori, di curare le malattie. Tutte le tecniche di guarigione per imposizione delle mani, pur nelle loro diversità, lo utilizzano in qualche modo. In genere il magnetismo del guaritore è direttamente proporzionale all’efficacia dei suoi trattamenti.

Il magnetismo, inoltre, è di enorme aiuto nella pratica della radiestesia e della radionica. I grandi rabdomanti e radiestesisti erano o sono (più o meno potenzialmente) degli eccellenti magnetizzatori.

Un piccolo test

Propongo un esperimento a tutti voi che siete in grado di usare un pendolo. Utilizzate questo quadrante centesimale appositamente personalizzato  (la versione in pdf formato A4 la potete scaricare qui).

  • prendete una serie di fotografie di personaggi vari, dal Mahatma Gandhi all’ultimo sconosciuto fotografato per la strada. Aggiungeteci anche i ritratti di attori, musicisti, ballerini e uomini politici, nonché dei grandi radiestesisti e Maestri della
    radionica del passato
  • misurate con questo quadrante centesimale il livello di “Magnetismo Umano o Personale” di ciascun personaggio.

Questo probabilmente vi darà dei dati tangibili che vi aiuteranno a meglio comprendere i poteri di questa energia.

E se misuriamo il NOSTRO magnetismo?

Facciamolo senza indugio con lo stesso quadrante.

Siamo a un buon livello o decisamente scarsi? Qualunque sia il risultato non ci dobbiamo scoraggiare. Il magnetismo personale può essere serenamente coltivato e portato al livello ideale con una serie di esercizi specifici.

Proprio i Servranx-Apollonius, nel citato Méthode Espresse de Magnétisme Personnel, hanno elaborato un ottimo programma di auto-training.  A suo tempo ho iniziato la mia avventura di magnetizzatore proprio con quel libro e i risultati sono stati ottimi (se leggete il francese e lo volete comprare da amazon.it potete usare il link presente nel menu di sinistra, oppure in basso se usate il tablet o il cellulare).

In quell’opera i Servranx hanno in qualche modo raccolto e resa accessibile a tutti in forma sintetica ed efficace almeno una parte dell’eredità dei grandi magnetizzatori, da Mesmer (1734-1815) ai più moderni Durville, Jagot ecc.

Ma quali sono gli effetti più usuali dell’aumento del nostro magnetismo umano? Cosa dovrebbe succedere dopo alcuni mesi di auto-training con il metodo citato?

Lascio di nuovo la parola ad Apollonius-Servranx.

Sul piano fisico

  • Si percepisce una rivitalizzazione completa; si ha l’impressione di disporre di nuove forze. Benessere generale, euforia, ottimismo
  • Il corpo si raddrizza, i gesti e l’andatura si ammorbidiscono, i movimenti diventano più armoniosi
  • L’affaticamento e perfino il surmenage lasciano il passo a un’impressione di calma riposante
  • La forza muscolare aumenta
  • Lo sguardo diviene fermo e sicuro
  •  La voce arriva più lontana, è anche più chiara e acquista un timbro migliore, la parola è più netta e persuasiva
  • La fisionomia prende un’espressione d’energia e di forza latente
  • Si riesce a compiere delle cose fino a quel momento reputate impossibili.

Sul piano morale

  •  Ci si sente più calmi e sicuri di sé
  • La timidezza cede il passo alla tranquilla sicurezza
  • Il pensiero sembra più chiaro, come liberato da un velo che l’oscurava
  • Si provano dei sentimenti di amicizia nei confronti di tutti e si percepisce che anche le persone meno malleabili danno prova di buona volontà e cercano di rendersi utili 
  • Senza far nulla si ricevono favori da tutti
  • Non si cerca di utilizzare ad ogni costo questo potere e queste forze nuove. Si è sicuri di sé, forti e a proprio agio

Sul piano psichico e intellettuale

  • La sensibilità diventa straordinariamente più acuta 
  • La memoria, l’attenzione, la volontà e il giudizio sono rafforzati 
  • L’immaginazione diventa più elastica, acquisisce più sfumature e viene completamente governata
  • La calma diviene intrinseca e ci si controlla permanentemente
  • Una sensazione di fiducia in sé e di ottimismo prende il posto della paura e dell’abbattimento
  • Ci si rende conto molto velocemente che le cose buone della vita arrivano da sole e che la fortuna ci sorride definitivamente.

Esagerazioni? Forse… però è un dato di fatto che quando, attraverso un opportuno training, il nostro “magnetismo umano” aumenta, il nostro benessere migliora e, fra le altre cose, le nostre qualità di radiestesisti, operatori radionici e terapeuti vengono sensibilmente incrementate. Provare per credere!

Cenni storici

Nella storia dell’umanità troviamo sempre delle pratiche di magnetizzazione terapeutica che utilizza l’imposizione delle mani.

Si può parlare però di sviluppo delle tecniche di “magnetismo umano o animale” solo con il Dr. Franz Anton Mesmer (1734-1815).

Mesmer si interessava di scienze naturali, ma anche di alchimia e di esoterismo, e alla luce dell’Illuminismo cercò di dare un indirizzo razionale alle pratiche esorcistiche e mistiche.

Tentò, dapprima, di trovare cure per le malattie utilizzando il magnetismo minerale, applicando ferro calamitato sui pazienti.

Si convinse in seguito dell’esistenza di una forza o “fluido” terapeutico che viene sprigionato direttamente dall’organismo dell’operatore.

Diventò famosissimo (operava principalmente a Parigi). Grazie a lui il cosiddetto “magnetismo umano o animale” e i fenomeni ad esso abbinati furono conosciuti dal grosso del pubblico europeo.

In effetti il termine “magnetismo” è molto ambiguo. Mesmer chiamò così questo fluido perché i risultati delle sue applicazioni erano simili a quelli ottenuti con il ferro calamitato.

Questo però oggi crea confusione, e spesso la gente crede che nella nostra disciplina si usino dei veri e propri magneti (come nel Biomagnetismo).

Gli adepti di Mesmer si moltiplicarono, come anche i successi di questa disciplina.

Dopo di lui, si distinsero come magnetizzatori Armand Marie Jacques de Chastenet (1751-1825), Joseph Philippe François Deleuze (1753-1835), Jules Denis (1796-1881), Charles-Léonard Lafontaine (1803-1892), Hector Durville (1849-1923), Henri Durville, fratello di Hector (1887–1963), Paul-Clément Jagot (1889-1962) e vari altri.

A questi guaritori “colti” (molti erano nobili, e spesso impregnati di ideali illuministici) si affiancava, poi, un vero esercito di umili magnetizzatori di campagna. Semplici e sovente analfabeti, avevano però un potere di guarigione spettacolare.

I magnetizzatori francesi della scuola di Mesmer, nonostante i loro indiscutibili successi, ebbero però degli acerrimi nemici.

Da una parte furono accusati di ciarlataneria dai medici.

Dall’altra furono tacciati d’immoralità dagli spettacolari sacerdoti-guaritori francesi vissuti a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento.

Uno di questi fu il famosissimo Abbé Julio (1844-1912). In genere i magnetizzatori “laici”, unitamente ai loro passi magnetici, non utilizzavano preghiere, segni di croce ed esorcismi cattolici. La cosa era per lui inammissibile.

L’Abbé Julio era una personalità molto speciale. Dedicheremo a lui un prossimo post del presente Blog.

Le tecniche tradizionali del Magnetismo Umano franco-belga

Ritengo interessante spendere due parole sul modus operandi dei magnetizzatori francesi del passato. Queste istruzioni sono tratte dal libro di P. C. Jagot “Initiation à l’art de guérir par le Magnétisme Humain” (Parigi 1935, ed. Dangles. pp. 31-53).

I disegni li ha realizzati la mia amica Olga Samarina, partendo dalle fotografie incluse nel libro di Jagot (grazie!). Olga è un’Operatrice Radionica di origine russa, naturalizzata italiana. Specializzata in Radionica Russa, è anche una bravissima artista.

Ha su facebook un famoso gruppo di studio dedicato a questa disciplina e ad argomenti affini, chiamato La Radionica Esoterico-Scientifica Russa.

Ecco, dunque, le principali tecniche che si usano in una seduta di magnetizzazione, secondo P. C. Jagot:

1) Rapport (presa di contatto). Il paziente è seduto comodamente.
Rilassa i suoi muscoli e mantiene fisicamente e mentalmente un’attitudine passiva.

L’operatore, seduto su una sedia un po’ più alta, prende nelle mani i polsi del paziente, con i pollici dalla parte dei pollici e i mignoli dalla parte dei mignoli.

In stato di raccoglimento ma senza effettuare alcuno sforzo mentale, l’operatore rimane in questa posizione dai 5 ai 10 minuti.

[personalmente la tecnica del Rapport non la uso. Per il mio modus operandi la trovo troppo invasiva e, tutto sommato, superflua]

2) Regard (sguardo). Il magnetizzatore conserva un’espressione calma e dolce e considera i propri occhi come delle antenne da cui vengono irradiati dei fasci di raggi magnetici che agiscono sul punto verso il quale sono diretti.

3) Impositions (imposizioni). Si effettuano ponendo le mani a due o tre centimetri di distanza dalla zona che si vuole trattare. 

Le imposizioni si possono fare con una o due mani, e possono essere palmari (con il palmo delle mani verso il paziente) o digitali (con la punta delle dita verso il paziente, aperte o chiuse).

4) Applications (applicazioni). Si chiamano così tutte le imposizioni della mano con contatto. E’ un gesto familiare, istintivo, in quanto spontaneamente poniamo la mano dove sentiamo del dolore. L’effetto dell’applicazione è calmante.

5) Passes (passi o passaggi). Tutti i passi magnetici sono composti da 4 tempi:

a. chiudere le mani senza contrarle

b. portarle al punto di partenza del tragitto del passo magnetico che si vuole eseguire

c. aprirle con un gesto di proiezione derivante da un movimento morbido dei polsi

d. effettuare il passo propriamente detto, ovvero descrivere con la punta delle dita, a qualche centimetro dalla pelle del paziente, una linea definita dall’alto verso il basso.

e.  si torna quindi al primo tempo, richiudendo le mani e riportandole nel punto di partenza del passo magnetico successivo.

Questi gesti devono essere eseguiti con la massima morbidezza, senza alcuna tensione. Nell’esecuzione dei passi la punta delle dita deve essere perpendicolare e non parallela alla pelle.

6) Le souffle (il soffio).  Produce durante l’espirazione una potente emissione di magnetismo.

Per utilizzare il souffle bisogna essere in grado di inspirare ed espirare profondamente e senza fatica. Per ottenere degli effetti intensi le insufflazioni vanno ripetute varie volte.

Personalmente nelle mie sedute di terapia con il Magnetismo uso la tecnica del souffle abbastanza spesso. Ha un potere penetrante notevole, è come un laser.

A differenza di Jagot, non uso però un tubo di quel calibro, ma una semplice CANNUCCIA da bibita. Questo minuscolo e umile strumento, se utilizzato nella maniera giusta, fa letteralmente miracoli :-)!

Le tecniche che utilizzo nella mia pratica del Magnetismo sono simili a quelle appena descritte. Le integro, però, con la pratica della visualizzazione e della respirazione controllata.

Inoltre faccio un uso regolare del pendolo per trovare i punti da trattare, fare diagnosi e, con il Pendolo Egizio, canalizzare il magnetismo.

IMPORTANTE: cosa FONDAMENTALE nel Magnetismo è NON USARE LA PROPRIA ENERGIA, ma CANALIZZARLA dall’Universo.

Ho conosciuto molti eccellenti guaritori che si sono rovinati la salute perché, invece di canalizzare, hanno trasferito il proprio magnetismo ai pazienti. In altri termini, si sono fatti vampirizzare.

Tutte queste cose vengono insegnate nei miei corsi.

Se volete leggere dei libri sul magnetismo e affini, qui nel menu di sinistra (o in fondo all’articolo se usate un cellulare o un tablet) troverete dei link per comprarli direttamente da Amazon.

Se volete seguire un corso (ve lo consiglio vivamente), in Italia insegno Magnetismo in varie città. Il miei seminari servono anche loro a sovvenzionare la missione Radionica Senza Frontiere.

I livelli sono due: in “Magnetismo 1” insegno le basi e i trattamenti a contatto, in “Magnetismo 2” approfondisco il discorso, e insegno anche varie tecniche di magnetismo a distanza.

I due livelli sono consequenziali. Per fare il secondo livello bisogna già aver fatto il primo.

Qui termina la Prima Parte dell’articolo sul Magnetismo Umano

Nel prossimo post pubblicherò la Seconda Parte dell’articolo, dove parlerò del Magnetismo Umano a distanza.

Buon Lavoro e Buon Divertimento!

12 commenti su “Come armonizzare la vita con il Magnetismo Umano (Prima Parte)”

  1. Ciao Federico, vedo che qui si tocca un argomento che non è facile comprendere come fosse acqua fresca, per questo spero di riuscire a venire a Milano.

    Ti dirò, del magnetismo animale o umano se ne sente parlare a iosa e la definizione più ricorrente è: potere innato dell’anima,il potere che l’anima ha di attirare o di creare ciò che le occorre per raggiungere un benessere e una felicità completi.

    Purtroppo però il magnetismo di molti esseri umani non è evoluto. Tuttavia tu dici di canalizzare questa energia dall’universo, ebbene, intanto mi piacerebbe mi spiegassi almeno qualche metodo concreto, ovvero concretamente eseguibile per fare ciò.

    Ripeto questo è un campo in cui non mi sono mai addentrato. PS appena posso partecipero’ anch’io al fundraising. Un saluto.

  2. Ciao Clemente, grazie del commento!

    Con le tecniche che insegno ai corsi il magnetismo dei partecipanti arriva alle stelle. E, se poi a casa fanno i relativi esercizi, il loro magnetismo si mantiene molto alto.

    La canalizzazione avviene con delle pratiche specifiche di visualizzazione e respirazione che insegno “dal vivo”. Niente di difficile!

    Se vuoi iscriverti al corso di Milano mandami un’email a marincola@yahoo.com .

    Un caro saluto

    Federico

  3. Ciao Federico, ti seguo da tempo con molto interesse
    Sono al terzo livello della SIRR e mi piace conoscere e integrare tecniche diverse.
    spero di riuscire a partecipare al prossimo magnetismo 1 che organizzerai a Roma.
    Grazie per la divulgazione delle tue conoscenze.
    A presto

  4. Grazie Carla!

    Spero di organizzare un corso di Magnetismo 1 a Roma in settembre.

  5. Ciao,
    trovo il magnetismo molto interessante e anche a me piacerebbe poter seguire un 1 livello a Roma.. Hai già delle date per Roma? Grazie.

  6. Buongiorno, dico che quanto descrivi nel tuo post, o articolo è molto interessante, ho apprezzato come esponi tutto in maniera molto chiara.

    Io anni fa ho avuto dei Doni dopo il trapasso di mia Mamma all’incirca dopo un annetto, ho iniziato con la scrittura Medianica, poi ho intrapreso a esercitarmi con il Pendolo e ho notato che piano piano mi attirava molto.

    Ho fatto degli studi, comprando dei libri, e ho iniziato a fare qualcosa di sperimentazione, ho iniziato su persone umane, e sentivano beneficio quando io agivo su di loro, sto molto stretto, poi o cercato di allargare le mie conoscenze in altri settori, entusiasta.

    Ti chiedo : vorrei acquistare qualche libro in merito a quanto tu spieghi sul magnetismo per approfondire le mie conoscenze. Ti premetto che io ciò che faccio lo faccio in modo Gratuito, ma non ho mai fatto pubblicità e opero su persone che vengono a me o che si presentano a me tramite le entità che mi proteggono.

    Ma adesso che sono Pensionato vorrei, visto che il tempo non mi manca, vorrei dedicarmi di più sempre a fin di bene alle persone bisognose.

    Termino col dire, se tu puoi indirizzarmi a qualche libro molto valido, ti ho trovata per caso leggendo Magia vera, visto che mi sono appena iscritto.

    Grazie dell’attenzione un saluto

    VITO.

  7. Ciao Vito, sono felice che il mio blog ti piaccia!

    Nel menu di sinistra (se usi un computer) o in fondo all’articolo (se usi il cellulare o il tablet) troverai dei libri in vendita (da Amazon.it). Guarda se c’è qualcosa che ti interessa. In italiano c’è quello sul Quantum Touch che ti potrebbe essere molto utile.

    Se poi ti capita, ti consiglio di venire ai miei corsi: costano poco e sono un OTTIMO investimento.

    Un abbraccio e Buon Lavoro!

  8. Ciao Myriam, grazie!

    A Roma cercherò di organizzare un corso di Magnetismo Primo Livello in settembre.

    Salutoni

  9. Ancora un argomento molto interessante!! Ho fatto il corso con te ma ogni volta lo trovo arricchito di altre informazioni!! Grazie!!!!

  10. Grazie mille Federico per il tuo gran lavoro, aiutando al risveglio del’intera umanità.
    Voglio essere aggiornato sui tuoi prossimi articoli e appena posso voglio partecipare ai tuoi corsi.
    Un abbraccio di Luce
    Renato

I commenti sono chiusi.

Come Usare il Pendolo Egizio (Seconda Parte)

Dedico questo post al mio amico radiestesista Dan Wilson
che ci ha lasciati esattamente undici anni fa

Eccoci alla Seconda Parte dell’articolo sul Pendolo Egizio.

Chi non ha ancora letto la Prima Parte è bene che lo faccia adesso, perché nelle informazioni che voglio condividere oggi do per scontato che il lettore abbia una conoscenza di base dell’argomento.

Una promessa: se seguite le mie istruzioni alla lettera, grazie alla PROGRAMMAZIONE che vi insegno in questo post potrete trasformare qualsiasi pendolo in Pendolo Egizio.

In altri termini, anche una CACCOLA appesa a un filo acquisterà gli stessi poteri ;-)!

Andiamo al dunque.

Per poter parlare delle funzioni del Pendolo Egizio bisogna innanzitutto chiarire il concetto di “Onda di Forma”.

Nel sito web della Società Italiana di Radionica la Prof. Alessandra Previdi, parlando delle Onde di Forma, scrive:

La materia non emette solo le radiazioni conosciute, ma anche una vibrazione dovuta alla sua forma, la rifrazione angolare che è alla base di ogni emissione vibratoria, e che è stata battezzata “emissione ad onde di forma”, termine oggi usato comunemente da tutti i radiestesisti. La lunghezza d’onda delle onde di forma è infinitesimale, dell’ordine degli angstrom, molto vicina a quella delle cellule“.

La studiosa continua descrivendo alcuni “Pendoli Emettitori” ( fra cui il Pendolo Egizio), che possiedono determinate funzioni grazie alla loro FORMA.

E qui propongo i seguenti assunti:

1) il Pendolo Egizio deve i suoi poteri alla FORMA particolare che possiede

2) qualsiasi tipo di pendolo, a prescindere dalla sua forma, può essere PROGRAMMATO perché acquisti le proprietà del Pendolo Egizio. Il programma viene inserito dalla volontà dell’Operatore.

L’idea  della “programmazione di un qualsiasi pendolo perché diventi egizio” non è mia.

E’ un prezioso regalo che mi fece tanti anni fa il grande radiestesista inglese Dan Wilson (1934 – 2005).

Dan (qui in una foto degli anni Sessanta) era molto attivo nei vecchi newsgroups di radiestesia di Usenet, sia in lingua inglese che francese.

Allora non esistevano i forum di Yahoo, né gli altri social media come Facebook, Twitter, etc.). Facevamo tutto con Usenet (ed era divertentissimo!).

Dan Wilson possedeva una splendida qualità, molto diffusa fra i pionieri di Internet: nonostante come radiestesista fosse a modo suo un caposcuola, anche se eri un principiante ti trattava alla pari, con il suo tipico humor inglese.

Inoltre gli stavano simpatici gli italiani:                                                            
mi raccontò che un suo avo era solito vendere armi leggere a Garibaldi, quando il condottiero nizzardo andava a fare shopping bellico in Inghilterra.

Da questa vicenda era nata una tradizione nella sua famiglia: i Wilson in casa amavano parlare italiano, adoravano la nostra cultura mediterranea e volevano bene agli italiani in genere.

Dan non parlava italiano (o, almeno, con me usava l’inglese).

La mamma, invece, lo masticava bene.

Mrs. Wilson, durante la Seconda Guerra Mondiale, andava a chiacchierare con i prigionieri italiani di un campo di concentramento che stava vicino a casa sua. Attraverso il filo spinato la giovane donna li rincuorava e gli portava cibo e sigarette. 

Finché i militari inglesi si incazzarono, dicendo che “non doveva familiarizzare con il nemico”… 

Dan Wilson aveva delle teorie molto interessanti

Diceva che i “blocchi” nella pratica della radiestesia derivano da traumi profondi di questa vita o di vite passate, e che per diventare dei bravi radiestesisti bisogna rimuoverli.

Senza sapere niente di me, dietro mia richiesta analizzò a distanza i miei eventuali “blocchi”. Raccontò tre cose della mia vita privata, e lo fece con tanta precisione da lasciarmi di stucco.

Era un sensitivo di prima classe, anche se non lo sbandierava in giro.

Dan Wilson mi chiese di parlare in inglese del Pendolo Egizio ai radiestesisti anglofoni del nostro newsgroup di dowsing. Affermò che questo strumento era conosciuto principalmente dai radiestesisti francofoni, e che inglesi e americani ne sapevano ben poco (parliamo di parecchio tempo fa).

All’epoca già vivevo in Francia da alcuni anni, e lui sapeva che
studiavo in lingua originale i testi di M.A. De Bélizal, P.A. Morel, L. Chauméry e J. De La Foye.

Mi individuò, quindi, come un possibile “ambasciatore internettaro del Pendolo Egizio“, in grado di tradurre in inglese le istruzioni che all’epoca si trovavano quasi esclusivamente nei libri francesi.

Mi misi dunque all’opera, e scrissi in inglese il primo articolo di radiestesia della mia vita. Venne pubblicato nel sito dowsingwork.com (che non è più attivo, ma ho la pagina web con il mio articolo completo di foto, il tutto gelosamente custodito nell’HD).

Continuando le nostre chiacchierate nel newsgroup di Usenet, Dan mi disse che secondo lui era possibile “PROGRAMMARE QUALSIASI PENDOLO PERCHE’ DIVENTASSE EGIZIO”. Lui non aveva mai provato a farlo, ma era SICURO che il metodo avrebbe funzionato.

Mi spiegò la sua teoria e mi invitò a metterla in pratica.

Per fare l’esperimento, decisi 
dunque di costruire il pendolo più  miserabile della mia carriera di radiestesista: presi un fermaglio arrugginito dallo scrittoio e lo appesi a un filo per cucire.

Feci la programmazione come mi aveva consigliato Dan, poi iniziai a utilizzare quel pendolo di fortuna come fosse un vero Pendolo Egizio.

Lo battezzai con un nome pomposo del tipo “Il Meraviglioso Pendolo Egizio del Faraone della Grande Piramide d’Oro“. I radiestesisti inglesi e americani del gruppo di Usenet si fecero un sacco di risate… 🙂

Avevo una fiducia completa nel mio amico inglese, e questo sicuramente mi aiutò a non auto-sabotare l’esperimento.

Usai quel fermaglio attaccato al filo come un Pendolo Egizio per valorizzare i testimoni artificiali, canalizzare energia di guarigione, fare impregnazioni, programmare pietre e cristalli, ecc. Funzionava alla perfezione, era potente e preciso come i Pendoli Egizi “veri” che avevo nella mia collezione!

Rimasi a bocca aperta. Dan mi aveva aperto un intero universo. Capii che nei nostri lavori qualsiasi FORMA può probabilmente essere creata VIRTUALMENTE attraverso l’opportuna programmazione.

Avrò modo di tornare su questo argomento nei miei prossimi articoli, e vi spiegherò come programmare oggetti di uso quotidiano perché diventino dei potenti strumenti radionici.

A quel punto nacque in me un forte desiderio di andare in Inghilterra per conoscere personalmente Dan e farmi dare qualche consiglio radiestesico dal vivo. Ero però impegnato nella mia carriera concertistica, e la cosa risultava difficile.

Persi troppo tempo, e il tempo non aspetta. Il mio amico lasciò questa terra il 31 dicembre 2005, esattamente undici anni fa.

 Dan era appassionato di treni storici, e vicepresidente della “Ffestiniog Railway Society“. Il 30 aprile 2006 le sue ceneri furono disperse sui binari da uno speciale treno Vittoriano, durante un ultimo viaggio sulla Festiniog railway.

Caro, vecchio Dan… il suo senso dello humor sopravvisse al corpo fisico :-)!

Programmazione perché un qualsiasi pendolo diventi un Pendolo Egizio a tutti gli effetti

Materiale:

a) un qualsiasi pendolo od oggetto appeso a un filo o catenina

b) un quadrante centesimale di misurazione radiestesica (lo potete scaricare qui).

Protocollo:

1) utilizzando il quadrante di misurazione centesimale (diviso in 100 settori), lanciare il pendolo in un movimento oscillatorio, dal centro del cerchio verso l’esterno, in direzione del settore n.1

2) pronunciare la seguente formula di programmazione (rivolgendosi al proprio Sistema Radiestesico o alla propria Guida Spirituale, come si vuole):

Chiedo che questo Pendolo diventi un Pendolo Egizio a tutti gli effetti e acquisisca le capacità di energizzare, trasferire le energie e le forme-pensiero, valorizzare i testimoni e compiere tutte le altre azioni di cui è capace un Pendolo Egizio. Grazie!“.

3) Il pendolo, continuando a oscillare dal centro verso l’esterno, segnerà progressivamente (in senso orario) i settori 2, 3, 4, ecc. Quando sarà arrivato al settore n.100 del quadrante la programmazione sarà completa.

Qualsiasi pendolo può essere programmato in questo modo, diventando un potentissimo “Pendolo Egizio Virtuale”.

Attenzione:

  •  perché un Pendolo Egizio “fisico” perché perda i suoi poteri deve necessariamente CAMBIARE FORMA (ovvero, bisogna romperlo)
  • la programmazione del “Pendolo Egizio Virtuale”, invece, è VOLATILE. Per vari motivi il pendolo si può eventualmente deprogrammare, tornando allo stato di pendolo normale. Per sicurezza ogni tanto è bene chiedere radiestesicamente se è ancora programmato. Se non lo è basta semplicemente ripetere il protocollo di programmazione: dura due minuti e non costa nulla.

Qui termina la Seconda Parte dell’articolo sul Pendolo Egizio

Nel prossimo post parlerò del Magnetismo Umano franco-belga a orientamento radiestesico e radionico. Vi ricorderò anche le date dei relativi corsi in Italia in cui lo insegno. Vi auguro uno splendido 2017!

20 commenti su “Come Usare il Pendolo Egizio (Seconda Parte)”

  1. Semplicemente una Chicca… Nozioni tecniche precedute da un racconto reale che sfiora la favola. Un piacere leggerti… Posso solo che ringraziare. Ora mi metto all’opera. Buon 2017 a te e tutto il Blog

  2. Grazie Federico, sei molto generoso ed il tuo Blog è veramente utile!
    Mi dispiace non aver potuto partecipare ai tuoi corsi in Italia di quest’anno…ci sarò sicuramente quando li riprenderai!
    Un abbraccio e buon anno:)

  3. Grazie Antonella! Nel prossimo numero parlerò del Magnetismo Umano, e ripubblicherò il calendario aggiornato dei miei prossimi corsi in Italia. Auguroni!

  4. Grazie Federico, ci stai dando delle conoscenze preziosissime. Ti auguro ogni bene e un meraviglioso 2017.
    Buona vita
    maria rosa
    p.s. Tienimi presente per il 2° livello di magnetismo umano a
    Torino. Il primo l avevo fatto a Genova

  5. Bellissimo e interessantissimo,tante’ vero che per chiudere il cerchio mi preme chiederti un ulteriore chiarimento circa la 1° parte: dunque Federico mi confermi che lo yantra sahasrara va orientato a nord solo nei punti B e D?

    Buon anno nuovo, spero di incontrarti presto.

  6. Ciao Clemente! Riguardo all’orientamento dello Yantra ci sono opinioni differenti. Alcuni Operatori mi hanno detto che secondo loro lo Yantra non ha bisogno di essere orientato al nord. Io preferisco orientarlo quando lo utilizzo come grafico emettitore (i punti b. e d. che dicevi). Altri Operatori, magari, lo orientano SEMPRE al nord…

    Prova tu stesso a testare con il pendolo e vedi cosa ti suggerisce il tuo Sistema Radiestesico!

  7. Grazie Federico per i tuoi preziosi post. Spero di riuscire presto a frequentare un corso in aula con te. Per il momento ti auguro tanta serenità per il nuovo anno.

  8. Ciao Mariano, grazie delle parole gentili e della donazione! Spero anch’io di vederti presto ai miei corsi.

    Tanti auguri di uno splendido 2017

    Federico

  9. Grazie Federico, ti conosco grazie a degli amici che hanno frequentato i tuoi corsi a Thiene (ass. Sorgente), io purtroppo al sab e dom lavoro (e non credo di essere l’unico ad avere questo problema) quindi non posso venire. Perchè non fai dei video e li metti in vendita?

    P.S. Complimenti per il blog.

  10. Ciao Paolo, grazie della donazione e delle parole gentili!

    Finora ho insegnato solo “dal vivo”. Però già siete in molti a chiedermi i video, quindi mi dovrò organizzare…
    Buon Anno!

  11. Grazie a te , Cinzia! Buona lettura e buon lavoro/divertimento con il Pendolo Egizio :-).

  12. Grazie per i tuoi suggerimenti in queste due parti meravigliose e semplicissime da comprendere, la Radioestesia la pratico da alcuni anni ma ho solo utilizzato il mio sapere dietro lettura di libri , ma questa è una situazione nuova per me e ne farò tesoro. Se mi puoi suggerire un modo diverso per la donazione, non ho carta di credito , io non lo faccio per lavoro , lo faccio gratuitamente come Dono ereditato. Grazie a sentirci presto , buon lavoro.

  13. Ciao Vito, sono felice che il mio blog ti piaccia e ti sia utile :-)!

    Per una donazione senza PayPal puoi fare un bonifico a questo conto:

    Federico Marincola
    Banca Popolare di Novara, filiale di Ventimiglia
    IBAN: IT91L0503449111000000001518
    n. conto: 1518

    Grazie mille :-)!

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Come Usare il Pendolo Egizio (Prima Parte)

 Introduzione

Generalmente noi radiestesisti  e operatori radionici siamo degli spiriti entusiasti e curiosi. Ci piace sperimentare e scoprire nuovi strumenti di lavoro che ci permettano di cambiare la realtà quotidiana in qualcosa di meglio.

Abbiamo tutti una collezione più o meno ricca di pendoli, bacchette,  grafici, tabelle, cristalli, piramidi e apparecchi di vario tipo. Siamo eclettici e ci piace esplorare nuovi orizzonti.

Il lavoro, però, è infinito. Probabilmente la conoscenza che abbiamo dei nostri poteri, dei nostri strumenti di lavoro e delle loro possibili applicazioni è solo la punta di un iceberg. 

Per questo motivo nel presente Blog desidero presentarvi i frutti dei miei studi, ricerche e sperimentazioni. Ritengo saggio condividere fra di noi le nostre esperienze, perché da soli non possiamo andare molto lontano.

Oggi parlerò di uno strumento molto potente, che non dovrebbe mancare nell’arsenale dei radiestesisti e degli operatori radionici: il cosiddetto “Pendolo Egizio”.

Che cos’è un Pendolo Egizio?

A mio parere è il Re dei Pendoli per i seguenti motivi:

  • quando si usa come un normale pendolo radiestesico, dopo il lavoro di ricerca e misurazione si DISIMPREGNA da solo
  • AMPLIFICA l’intenzione dell’Operatore, quindi risulta utilissimo in tutti i lavori radiestesici, radionici e di guarigione energetica in generale
  • ha delle utilissime funzioni di VALORIZZAZIONE dei testimoni artificiali, di CANALIZZAZIONE delle energie e di PROGRAMMAZIONE dei cristalli e di altri oggetti 
  • considerando quante cose ci si possono fare, è PRATICISSIMO da portare in giro. Non occupa spazio e non pesa (in fondo è un semplice pendolo).

Spiegherò i dettagli delle suddette funzioni nel corso di questo articolo.

La tradizione dice che fra il 1939 e il 1957 i famosi radiestesisti francesi M.A. De Bélizal, P.A. Morel e L. Chauméry fecero degli esperimenti con un amuleto egiziano “Ouadj” che avevano ricevuto in regalo (v. la foto precedente).

L’amuleto “Ouadj” (che in egiziano vuol dire “papiro”) è massicciamente presente fra i reperti archeologici della Valle del Nilo. Veniva generalmente incluso nei corredi funerari che dovevano accompagnare lo spirito del defunto nel suo viaggio nell’aldilà.

Probabilmente questo amuleto all’origine non fu esattamente utilizzato dai sacerdoti egiziani come strumento radiestesico (o, almeno, non ne abbiamo alcuna prova). Però M.A. De Bélizal e compagni fecero molti esperimenti, scoprendo che è in effetti un potentissimo pendolo emettitore. 

Ne realizzarono delle copie di legno appesantito con una barra metallica all’interno, e lo chiamarono “Pendolo Egizio”.

Oggi si trovano in commercio differenti modelli (chiamati “Pendolo Egizio”, “Pendolo di Toth”, ecc.). Possono essere costruiti in legno più o meno appesantito, in metallo, pietra dura, ceramica, ecc.

Eccone alcuni esemplari fra quelli che si trovano sul mercato:

                      

Ma quali sono gli usi del Pendolo Egizio? Qual è la differenza con un pendolo normale?

Naturalmente lo si può utilizzare come un semplice strumento che risponda “sì” o “no” alle nostre domande e che sia utile in tutte le ricerche radiestesiche (con uso di quadranti di misurazione, ecc.).

Però, in effetti, può fare molto di più.

Grazie alla forma e alla sua emissione di “verde negativo” il Pendolo Egizio risulta molto utile nei nostri lavori. Ha la capacità di caricarsi con le onde di forma di qualsiasi oggetto e con l’intenzione dell’operatore, e di canalizzare queste energie direttamente sul paziente.

Per esempio, qui vediamo un giovanissimo Operatore nicaraguense che sta facendo un trattamento alla sua mamma. Con la semplice INTENZIONE di eseguire una guarigione, il bimbo gira il Pendolo Egizio in senso orario sulla parte affetta della paziente.

I risultati sono velocissimi ed evidenti.

Pare uno scherzo, ma quel piccoletto quando ci si mette fa MIRACOLI… (non chiamate il Telefono Azzurro: ho controllato che il bimbo fosse ben protetto e avesse la capacità di fare quel lavoro energetico).

Il Pendolo Egizio può anche inviare le energie di guarigione a distanza attraverso una emissione radionica eseguita con l’aiuto dei cosiddetti “grafici emettitori”, o anche della semplice intenzione dell’Operatore (vedremo questo fra breve).

Vi presento alcune delle funzioni del Pendolo Egizio. Utilizzando questi protocolli spesso si ottengono risultati eccellenti in un batter d’occhio.

Le funzioni del Pendolo Egizio

In questa Prima Parte dell’articolo tratterò i principali protocolli di lavoro. Nella Seconda Parte, che pubblicherò la prossima settimana, proporrò una praticissima Programmazione, per far diventare “Egizio”  qualsiasi pendolo radiestesico .

a) VALORIZZAZIONE dei testimoni artificiali (dei rimedi o dei pazienti):
  • scrivere a matita nera (o inchiostro di china) su un foglietto di carta bianca il nome del rimedio che si vuole utilizzare,  o il nome, cognome e data di nascita del paziente
  • mettere il foglietto di carta sul grafico chiamato “Yantra del Sahasrara” (v. sotto) e farci girare sopra il Pendolo Egizio in senso orario, pronunciando il comando “TESTIMONE”.
  • quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma  il lavoro è compiuto.

Ripeto: questa valorizzazione funziona perfettamente sia per la realizzazione dei testimoni  artificiali dei rimedi che per i testimoni artificiali dei pazienti (quando non abbiamo una ciocca di capelli, una foto, ecc.).

Questa operazione è equivalente alla valorizzazione dei testimoni effettuata con l’uso del grafico del decagono, ma il tutto è molto più veloce.

Inoltre nella realizzazione con il Pendolo Egizio dei testimoni artificiali delle persone non è necessario utilizzare le gocce di liquido fisiologico (come si fa con il grafico del decagono).

Ecco una Operatrice che realizza un testimone artificiale con il Pendolo Egizio:

Se non ce l’avete, qui potete scaricare lo Yantra del Sahasrara (in pdf)

NB: nel protocollo di Valorizzazione questo Yantra non è indispensabile.  Lo potete eventualmente sostituire con un foglio di carta bianco. Però è un grafico con delle eccellenti qualità, di cui parlerò più avanti.

b) EMISSIONE in modalità CANALIZZATORE
  • mettere il testimone del soggetto su un grafico emettitore orientato al Nord (Yantra del Sahasara, Losanghe, etc.)
  • posare un dito della mano sinistra su un colore scelto da una tavolozza per la cromoradiestesia, oppure tenete un altro rimedio nella suddetta mano (erba, medicina, minerale, etc.)
  • lanciare il Pendolo Egizio in senso orario sul circuito pronunciando il comando “EMISSIONE”.
  • quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma  il lavoro è compiuto.

Qui potete scaricare la tavolozza per la cromoradiestesia (in pdf). Stampatela ad alta risoluzione e plastificatela.

Ecco una Operatrice che esegue sul testimone artificiale di un paziente un’emissione a distanza in  Modalità Canalizzatore, con il Pendolo Egizio, lo Yantra e la tavolozza dei colori. La scelta del colore (o dei colori) da utilizzare si fa con il pendolo:

L’emissione in Modalità Canalizzatore  può anche essere fatta su una sostanza che si vuole impregnare (carta stagnola, cera, bicchiere d’acqua, etc.). Per esempio, possiamo impregnare con l’energia di un rimedio un bicchiere d’acqua da far bere al soggetto.

Ecco la solita Operatrice che impregna un bicchiere d’acqua con l’energia di uno spicchio d’aglio (tenuto nella mano sinistra):

c) TRASFERIMENTO di un messaggio o forma pensiero
  • far girare il Pendolo Egizio in senso orario sopra il grafico radionico su cui è stato posto il testimone del soggetto pronunciando il messaggio, per es. “serenità mentale”, “coraggio e determinazione”, ecc.
  • quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma  il lavoro è compiuto.

NB: è fondamentale che l’operatore sia lui stesso in possesso della qualità o dello stato d’animo che vuole comunicare.

IMPORTANTE: in passato un’amica rimase perplessa da questa procedura, dicendo che l’energia emessa dalla tavolozza dei colori “passa dentro di me”  prima di raggiungere il pendolo. Questo potrebbe creare problemi alla mia salute e a quella del paziente.

Ho chiesto però l’aiuto di un paio di mie allieve VEGGENTI. Orbene, queste signore hanno VISTO un arco di energia uscire da dove poggio il dito nella tavolozza dei colori ed andare DIRETTAMENTE nel Pendolo Egizio, senza passare attraverso di me.

d) EMISSIONE in modalità VETTORE

Una tecnica riservata a chi pratica la Radionica in maniera un po’ approfondita

  • mettere in  un  grafico emettitore orientato al Nord (Yantra, Losanghe, ecc.) un foglietto con l’intenzione dell’operatore, sopra di questo porre il testimone del paziente e per ultimo il rimedio (colore, medicina, erba, etc.) 
  • far girare il Pendolo Egizio su questo circuito in senso orario pronunciando il comando EMISSIONE
  • quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma  il lavoro è compiuto.

In questa modalità il Pendolo Egizio amplifica e velocizza il broadcast radionico effettuato con il grafico emettitore.

e) PROGRAMMAZIONE di un cristallo o di un altro oggetto

  • mettere il cristallo da programmare  nello Yantra
  • girarci sopra in senso orario il Pendolo Egizio,  lanciando un comando di questo tipo: PROGRAMMAZIONE:  [xyz]“, dove [xyz] è il programma che vogliamo inserire nella pietra (es “serenità mentale”, “coraggio”, “autostima”, ecc.).
  • quando il Pendolo passa all’oscillazione o si ferma  il lavoro è finito.

Qui termina la Prima Parte di questo articolo sul Pendolo Egizio.

La prossima settimana vi insegnerò come programmare un qualsiasi pendolo perché diventi un Pendolo Egizio Virtuale.

Bibliografia

“Il Cielo di Nut”. Bellissimo sito web di Torino. Fra le altre cose parla del Pendolo Egizio:  https://www.ilcielodinut.it/il-pendolo-egizio-o-pendolo-di-thot.html

A. de Bélizal – P. A. Morel, Physique micro-vibratoire et forces invisibles – Paris, Desforges, 1976

L. Chauméry / A. de Bélizal, Essai de radiesthésie vibratoire. – Paris, Desforges, 1976

M. Roquart, Le pendule de Thoth et ses mystères – Bruxelles, Servranx, 1998

J. L. Caradeau, Manuel pratique d’utilisation du Pendule Egyptien – Paris, Librairie de L’Inconnu, 1995

J. L. Caradeau, Le pendule des Bâtisseur – Paris, Librairie de L’Inconnu, 1995

Gilbert Le Cossec, Dynamiséz la vie – Paris, Editions Médicis, 2003

33 commenti su “Come Usare il Pendolo Egizio (Prima Parte)”

  1. Grazie Antonio :-)! Ho tanto materiale disponibile. Un po’ per volta cercherò di pubblicarlo.

  2. Grazie Mirko, sono felice che ti piaccia! Alla prossima e… Buon Natale :-)!

  3. Bellissimo articolo. Sono sempre più convinto che anche la radiestesia possa essere considerata una sorta di via di realizzazione spirituale. Può contribuire molto alla nostra realizzazione animica. Grazie del materiale.

  4. Bellissimo, caro Federico. Anche di tutto ciò ne farò tesoro. Anzi, leggendo mi è venuta una ispirazione, ma non so se puoi aiutarmi a capire se può andare oppure ho preso un granchio. Dunque, circa il pendolo egizio tu saprai sicuramente che ce ne sono di quelli apribili per testimone. Ebbene, se si mettesse un testimone valorizzato all’interno di esso ruotandolo, secondo te si otterrebbe la medesima emissione? Sono curioso. Un saluto.

  5. Ciao Clemente, grazie del messaggio! Secondo me il Pendolo Egizio è già bello potente così com’è. Personalmente dentro non ci metterei niente, perché è uno strumento completo.

    In un’altra occasione parlerò dei pendoli cavi, e vi spiegherò i miei protocolli d’uso. Ne ho diversi e li utilizzo volentieri. A presto e buona lettura :-)!

  6. ti ringrazio per questo articolo esposto così chiaramente e per la tua generosa disponibilità a condividere con tutti noi il tuo sapere e la tua esperienza.
    Ancora grazie. Alex

  7. Bellissimo articolo. Ti ringrazio per la tua grande disponibilità nel mettere a disposizione così tante tue conoscenze. Ne abbiamo bisogno, anche come operatori. Tu sei una persona speciale e seguirti sono certa che mi darà moltissimo. Grazie e un saluto.

  8. Grazie Patrizia! Sto facendo del mio meglio. Spero che questo mio impegno serva a recuperare le donazioni necessarie a portare avanti la missione Radionica Senza Frontiere in America Centrale :-). Io ce la sto mettendo tutta…

  9. Ciao. Ti seguo Da sempre e mi rendo conto una Volta di piu ‘che anche se dentro di noi ci riteniamo bravi e capaci in realta ‘c’e’sempre da imparare e che miglioriamo solo se abbiamo l’umilta ‘ di condividere con gli altri. Grazie di cuore. Marco.

  10. Grazie Marco :-)! Sto facendo del mio meglio per condividere con voi queste informazioni in un modo allegro ma preciso.

  11. Ciao Federico, guardando le foto dei pendolini nel tuo post e girando un po’ su internet nei vari negozi specializzati noto che alla fine questi pendolini sono tutti simili, ma anche molto diversi tra loro. Poi se li confronto con quello originale della foto storica si può constatare che la differenza è molta. Ora mi chiedevo come possono “funzionare” tutti con le stesse qualità? Dovendone acquistare uno quali caratteristiche devo tenere in considerazione? Il pendolo Egizio mi attira moltissimo. Mille grazie

  12. Ciao Mirko, grazie del tuo commento. Io come primo Pendolo Egizio ti consiglierei di comprare qualcosa di simile a quello in legno che puoi vedere all’inizio del post.

    Sabato pubblicherò la seconda parte dell’articolo. Buon lavoro e Buon divertimento :-)!

  13. Ciao Federico grazie ancora per quello che trasmetti con semplicità e comprensione è una conferma come nel Seminario.
    Namastè

  14. Leggendo quanto scritto sul pendolo egizio – che trovo interessantissimo ma soprattutto chiaro e scritto in maniera semplice a significare realmente la tua intenzione di condivisione – mi ha incuriosito la parte in cui parli dell’emissione in modalità canalizzatore e, tra parentesi, menzioni la carta stagnola e la cera. Come si usano la carta stagnola o la cera impregnate di una sostanza? Grazie e non vedo l’ora di leggere la seconda parte.

  15. Ciao Silvia, grazie del commento :-)!

    E’ un argomento che affronterò nel seminario di Secondo Livello di Magnetismo. In genere gli ACCUMULATORI (stagnola, cera, ovatta, ecc.) si usano impregnandoli con l’energia di un rimedio (colore, erba, ecc.) e poi usandoli o a contatto della pelle del paziente, o nelle terapie a distanza (utilizzando un grafico radionico di emissione come le losanghe).

    Un abbraccio e a presto!

  16. Caro Federico,mi preme chiederti una precisazione, una volta creato un testimone artificiale di un rimedio,come spiegato nel punto A , questo si puo’ utilizzare all’infinito? Grazie.

  17. Ciao Clemente!

    I testimoni artificiali dei rimedi si buttano dopo l’uso. I testimoni artificiali dei pazienti si possono usare a tempo indeterminato. La cosa buona con il Pendolo Egizio è che un testimone artificiale si prepara in una manciata di secondi. Bello, no :-)?

  18. Ciao Silvia!

    La carta stagnola, la cera, l’ovatta e tutti gli altri “accumulatori”, una volta caricati con l’energia del rimedio, si possono usare direttamente sul corpo del paziente, oppure facendo un broadcast radionico con un grafico emettitore (es. le losanghe).

  19. davvero un ottimo articolo , è un ottima iniziativa questa della condivisione di queste tecniche di radiestesia e radionica.Grazie!

  20. Caro Federico,
    ti sono grata per questo ed altri articoli che scriverai. Thanks in advance! Li ritengo particolarmente preziosi sopratutto in una Disciplina come questa in cui l’approfondimento è importante: l’Ordine, il Metodo e l’organizzazione delle possibili Varianti nelle operazioni ne fanno un vero Tesoro per tutti noi. Grazie davvero!
    Marcella

  21. Grazie Marcella! Sto facendo del mio meglio per rendere questo materiale accessibile, senza sacrificare il “rigore” della materia.

  22. Caro Federico,volevo chiederti una curiosita’.Secondo te e la tua esperienza l’uso ripetuto del pendolo egizio per girazioni e/o caricamenti e’ possibile possa provocare delle dermatiti alle mani?Te lo chiedo perché e’ la seconda volta che mi succede e non riesco a capire se trattasi di coincidenza.saluti.

  23. Ciao Clemente!

    Non mi risulta affatto. Per la mia esperienza il Pendolo Egizio è assolutamente sicuro.

    Credo che sia una coincidenza. Se ti dovesse ricapitare, prova a cambiare pendolo e vedi che succede.

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Rosette de Mager

Come primo post in questo blog ho deciso di riproporre un mio vecchio articolo dedicato alla Rosette de Mager.

Questa “rosetta” colorata, ideata dal radiestesista francese Henri Mager, è uno strumento semplice ma efficace nello stabilire il grado di purezza dell’acqua.

Ogni colore ha per convenzione uno o più significati standard. Basta far oscillare il pendolo sull’acqua da esaminare (o sul suolo sotto cui si è individuata dell’acqua) e mettere un dito della mano libera sui colori, uno alla volta. Vedere quale colore fa reagire il pendolo.

Ecco i significati dei colori:

• Viola: acqua purissima, la miglior acqua di fonte possibile.

• Blu: acqua potabile normale o acqua del rubinetto di casa. Non è buona come quella definita dal colore Viola, ma comunque bevibile.

• Verde: acqua con qualche tipo di mineralizzazione, come per esempio delle tracce di rame.

• Giallo: acqua dura o contenete altri sali come il magnesio.

• Rosso: acqua ad alto contenuto di ferro. Le fonti di acque  ferruginose faranno reagire il pendolo su questo colore.

• Grigio: acqua inquinata o che contiene del piombo.

• Nero: i cosiddetti “black streams”. Acqua corrente che può seriamente compromettere la salute della gente che vive in quella zona.

• Bianco: acqua di molte fonti reputate curative o acqua dove è dissolto dell’argento

Vi consiglio di scaricare la Rosette de Mager,  stamparla e farla plastificare. Sarà uno strumento di analisi radiestesica molto utile e maneggevole.

[Henri Mager utilisant une baguette de radiesthésie dans un bois]

10 commenti su “Rosette de Mager”

  1. Davvero molto interessante. Soprattutto visto che tra un paio d’anni dovrò far scavare un nuovo pozzo…
    Grazie mille

  2. Grazie Elisa! Nel frattempo stampa con una buona definizione il grafico a colori, plastificalo e fai esercizio con il pendolo testando diversi tipi di acqua. Così quando sarà il momento di scavare il pozzo sarai preparatissima ;-)!

  3. Complimenti vivissimi per tutte le iniziative che porti avanti e per questo blog.
    Che la luce illumini sempre i tuoi passi!
    Saluti

    Fabio L.

  4. Grazie Fabio! Sto facendo il possibile per rendere questo Blog interessante e UTILE…

  5. Bell’articolo. Domani lo stampo e faccio prove e analisi. Penso mi possa tornare utile nelle irrigazioni sulle cultivar per ottimizzare eventuali residui minerali e così limitare immissioni di concimi.

  6. Grazie Lorenzo! Per favore, scrivi poi i risultati dei tuoi esperimenti su questo blog.

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